Festa dell'ottimismo
Amato: "L'inclusione rafforza la democrazia"
Il clima è la vera sfida dei nostri giorni e per affrontarla è necessario mantenere una politica di inclusione perché "più si include più la democrazia si rafforza", dice l'ex presidente della Corte costituzionale alla Festa del Foglio
"Essere ottimisti, oggi, significa esserlo sul contesto generale in cui viviamo e, se io fossi Greta [Thunberg, ndr.], direi che per la prima volta tutto ruota intorno alla sopravvivenza del genere umano". Giuliano Amato, ex presidente della Corte costituzionale, interviene così alla Festa dell'ottimismo del Foglio di quest'anno. Ripete che il clima è la vera sfida e che non c'è possibilità di affrontarla se non in una visione comunitaria: "Potrebbe un paese da solo essere in grado di affrontare il cambiamento climatico?".
Sulle grandi tematiche, Amato insiste su come la prospettiva nazionalistica – intesa come di "identità nazionale" – debba essere una parte integrante di quella europea. Ma adesso, anche su scala nazionale "abbiamo delle aggregazioni fatte non 'per', bensì 'contro' qualcosa". E Amato è convinto che questo potrebbe contribuire, nel nostro paese, "alla ricomposizione" dei due storici versanti, quello "nostalgico del fascismo e quello dell'antifascismo". La polarizzazione non è, però, una risposta di fare politica, che dev'essere d'inclusione: "Più s'include più la democrazia si rafforza: io ho collaborato con Gianfranco Fini per questo e lui è arrivato a parlare del fascismo come un male". E questo vale nella sfida più grande che è quella, dice Amato, del cambiamento climatico: "Riporto le parole di un ministro del governo attuale: le soluzioni non ci sono, ma il mondo sta attraversando una fase di innovazione formidabile".