la crisi energetica
La spinta di Draghi sull'accordo al Consiglio Ue: "E' andata bene"
Nella notte i leader dei 27 hanno trovato una convergenza che include anche un price cap sul modello iberico. "Senza questa misura l'Italia non approverà la bozza", aveva detto il premier uscente
"È andata bene", dice alla fine Mario Draghi, dopo dodici ore di trattative, di attriti e tensioni, tra i leader europei che con fatica hanno trovato un accordo, seppur minimo sulle misure per fronteggiare l'emergenza energetica. Non era scontato, in particolare sul price cap al prezzo dell'elettricità e sul debito comune - uno Sure 2.0 - su cui sono stati registrati passi in avanti. Il premier ha attaccato l'egoismo di alcuni paesi, la mancanza di solidarietà europea, ribadendo la necessità irrimandabile di intervenire, per limitare i danni all'economia europea e per non fare un regalo al Cremlino,
Così si è arrivati all'intesa, con i leader europei che invitano la Commissione e il Consiglio a presentare "urgentemente decisioni concrete" su un "corridoio dinamico temporaneo" per limitare "immediatamente" i rialzi "eccessivi" dei prezzi del gas.
Ed è un risultato che arriva anche grazie alla spinta italiana e ai duri interventi di Mario Draghi. L'ultimo ieri sera, prima di chiudere l'accordo, quando il premier ha detto che le posizioni nella bozza di conclusione "non sono equilibrate". Viene chiesto di dare "solidarietà" nella condivisione dell’energia, ma "non c'è solidarietà" sulle richieste di "contenere i prezzi" del gas, aveva detto il premier durante la fase più concitata della trattativa. E ancora: la Commissione Europea afferma che i consumi di elettricità "caleranno", e "non c'è dubbio", caleranno a mano a mano che "andremo ulteriormente in recessione. Lo vedrete". Senza agire per contenere i prezzi del gas, abbiamo la "recessione" e la "frammentazione del mercato", la "rottura" dell’unità europea e "la vittoria di Putin", ha sottolineato in un altro passaggio del suo intervento, avvertendo che l’Italia può andare "per la sua strada" sull'energia: facendo "qualche sforzo", potrebbe diventare "totalmente indipendente" sia dal gas russo che da quello proveniente dall’Europa del Nord.
In particolare, le principali resistenze arrivavano da Olanda e Germania - oggi Draghi avrà un bilaterale con Scholz - ma "senza il price cap l'Italia non accetterà questa bozza", ha minacciato il premier dato che sono "sette mesi" che si lavora per limitare i prezzi. Parole che, per decisione e durezza, hanno sorpreso anche alcuni tra i leader di Bruxelles. Ma che qualche ora dopo hanno portato l'Europa a fare un passo in avanti verso un impegno più solido rispetto alla crisi dell'energetica. Così, si legge nelle conclusioni approvate, si "invita il Consiglio e la Commissione a presentare urgentemente decisioni concrete". Un risultato che va incontro alle istanze italiane e che porta anche la firma di Mario Draghi, proprio nel giorno in cui il nuovo governo sta per prendere forma.