Foto di Fabio Frustaci, via Ansa 

coalizione spezzata

In Forza Italia vogliono essere "i guardiani del programma di governo". Così preparano la guerra a Meloni

Antonia Ferri

La non assegnazione del ministero della Giustizia è rimasto un punto dolente dentro FI. E adesso Mulè chiede un passo indietro nel partito a Tajani e Bernini. Il nodo Valentini, vicino a Mosca, che potrebbe diventare sottosegretario agli Esteri

Neo vicepresidente della Camera dei deputati di Forza Italia. Fedele berlusconiano. Giorgio Mulè fa da amplificatore delle voci dai vertici di FI, un seguito rispetto ai giorni che hanno portato alle consultazioni, in cui tra il Cav. e la neo premier Giorgia Meloni sono volate accuse reciproche, nel segno di appunti sprezzanti e audio rubati. In un'intervista a Repubblica Mulè rende ben chiare le intenzioni per il futuro: "Rilanciamo l'azione di Forza Italia. Si elimino i doppi incarichi per cui chi ne ha uno di governo lasci quello nel partito". È una frase che si biforca: lancia avvertimenti interni e prepara l'attacco verso Fratelli d'Italia e Meloni, rea di essersi presa il posto da leader del centrodestra

 

Nell'involucro di Forza Italia, le parole mirano direttamente ad Antonio Tajani, coordinatore nazionale del partito, nonché vicepremier e ministro degli Esteri, e Annamaria Bernini, vicecoordinatrice in Forza Italia e ministra dell'Università e della Ricerca. Per loro "una giusta riflessione l'ha avviata Paolo Zangrillo, ponendosi il problema della compatibilità fra il ruolo di ministro [della Pubblica amministrazione, ndr.] e quello di coordinatore in Piemonte. Credo che analogo ragionamento non potrà che fare Tajani [...] E lo stesso vale per la neoministra Bernini", ha dichiarato nell'intervista. E per loro sembra che la scelta sia obbligata. Se non ci saranno dimissioni, ci penserà il Cav.? si domanda a Mulè, e il vicepresidente ricorda il risultato elettorale e chiosa: "Sarà lui a indicare la nuova formula di Forza Italia". 

 

Tajani e Bernini, forzisti storici, rappresentano ora, prima che nel partito, il loro ruolo nell'esecutivo; destinatario di una nuova azione politica di sorveglianza: "I gruppi di FI saranno i guardiani dell'attuazione di un programma che costringe a dare risposta alle emergenze e allo stesso tempo si deve muovere su un binario riformista", annuncia Mulè. E le riforme sono tutte in materia di giustizia. 

Il ministero di via Arenula non è stato dimenticato dal Cav. ed è su questo che sembra predisporsi la battaglia. Nonostante Mulè sottolinei che non si sentono né "sfregiati né umiliati", il piano è esplicito: "Non ci esimeremo dal sollecitare la riforma della giustizia civile e penale, la separazione delle carriere, nuove norme del Csm, la delegificazione". È il risultato di un giorno intenso, prima della salita al Colle di Meloni, in cui le tensioni si sono sfogate con Berlusconi, che dava per certo l'accordo su Maria Elisabetta Alberta Casellati alla Giustizia e con la successiva smentita di La Russa, presidente del Senato in quota FdI. La divisione tra schieramenti si è resa in maniera plastica sabato, al giuramento, quando Casellati ha giurato come ministra delle Riforme e Carlo Nordio, voluto dalla stessa Giorgia Meloni, lo ha fatto da ministro della Giustizia. 

 

Sul lato esteri, inoltre, dopo le dichiarazioni di stima di Berlusconi verso il presidente russo Vladimir Putin, Forza Italia spinge per ottenere la posizione di sottosegretario per la Farnesina. Ma, se in qualità di ministro c'è Antonio Tajani, che non ha dimenticato di ribadire la sua posizione europeista e di totale appoggio alla causa ucraina, candidato alla posizione di sottosegretario sarebbe Valentino Valentini, che ha importanti rapporti con l'ambasciata di Mosca ed è considerato da molti filo-russo. D'altra parte, FI non è l'unico partito a essere rimasto deluso dalla formazione della squadra di governo. Anche Maurizio Lupi, rappresentante della lista Noi moderati, in un'intervista al Corriere, sottolinea: "Avrei voluto per Noi moderati un risultato migliore" e aggiunge "Mi aspetto che per noi ci sarà una chiamata ai ruoli di sottosegretario. Abbiamo un'ampia scelta di persone competenti".