Roberto Speranza e Domenico Arcuri (Ansa)

le proposte

La Commissione sul Covid è più vicina. "Pronti al confronto", dice il Pd. Che teme l'intesa tra Renzi e FdI

Ruggiero Montenegro

Dopo le parole di Meloni, l'apertura di Boccia: "Facciamo bicamerale d’inchiesta". Intanto Lega e Italia viva, come nella scorsa legislatura, ripresentano le proposte alla Camera. Faraone: "Mi appello direttamente al premier, il centrodestra voti la nostra proposta". E il ministro Ciriani: "La presidenza può andare all'opposizione"

La commissione d'inchiesta sulla pandemia è sempre più vicina. E a presiederla – come ha lasciato trapelare il ministro di Fratelli d'Italia Luca Ciriani – potrebbe essere un esponente dei partiti d'opposizione, con il Terzo polo, in quota Italia viva, pronto a rivendicare il ruolo. L'ultimo assist, forse il più inaspettato, arriva dal Senato: “Sul Covid facciamo questa bicamerale d’inchiesta. Utile aprire la discussione in modo serio per capire cosa è accaduto nel paese”, ha detto Francesco Boccia intervenendo a Palazzo Madama durante la discussione che precede il voto di fiducia al nuovo governo. “Siamo pronti a un confronto", ha aggiunto il responsabile degli Enti locali del Pd, il partito che forse più di tutti ha difeso l'operato di Roberto Speranza.

Il tema – fino a pochi giorni fa derubricato ad argomento da campagna elettorale, e non è detto che non risponda ancora oggi a certe finalità – è tornato al centro del dibattito ieri: “Occorrerà fare chiarezza su quanto avvenuto durante la gestione della crisi pandemica”, ha detto Giorgia Meloni nel discorso programmatico alla Camera. “Lo si deve a chi ha perso la vita e a chi non si è risparmiato nelle corsie degli ospedali, mentre altri facevano affari milionari con la compravendita di mascherine e respiratori”, ha aggiunto la premier, individuando in qualche modo l'ambito entro cui si dovrà indagare. Ma segnando anche un punto di discontuinità rispetto alla passata legislatura, quando la stessa proposta era già stata avanzata.

C'avevano provato la Lega e Italia viva. Che oggi rilanciano. Lo ha fatto Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera, sottolineando come il Carroccio sia stato – era il 18 maggio 2020 – il primo partito a muoversi in questo senso. E poi anche Davide Faraone di Italia viva: “Abbiamo presentato una proposta di legge per istituire una commissione d'inchiesta sul Covid a firma Faraone-Boschi: il centrodestra voti la nostra proposta, così da accelerare i tempi”, ha detto il deputato, rivolgendosi direttamente alla premier: “Mi appello direttamente al presidente Giorgia Meloni, che si è espressa chiaramente sul tema, affinché si possa iniziare finalmente a fare luce sull'opaca gestione della pandemia". Il Terzo Polo, che tra le altre cose non ha ottenuto alcun posto negli uffici di presidenza di Camera e Senato, vorrebbe che la commissione sul Covid fosse assegnata a un loro esponente. Più volte è stato proprio Matteo Renzi a sottolineare la necessità di un'indagine sui mesi più difficili della pandemia, quando l'urgenza ha portato inevitabilmente a una accelerazione delle procedure di acquisto degli strumenti. Questioni sulle quali hanno acceso i fari anche alcune procure, sebbene senza ottenere grandi riscontri.

 
L'appello di Faraone, intanto, non è rimasto inascoltato, incassando un'apertura di Fratelli d'Italia. La presidenza della commissione Covid all’opposizione? "È una cosa che possiamo prendere in considerazione”, ha detto questa mattina Luca Ciriani, neo ministro ai Rapporti con il Parlamento, citando proprio il leader di Italia viva. “Sarebbe dovuta nascere la scorsa legislatura, Renzi l'aveva annunciata ma poi non se ne è fatto nulla con la campagna elettorale”. L'apertura ha alimentato i sospetti di Pd-M5s, che hanno visto nelle dichiarazioni di Ciriani una sponda alle velleità terzopoliste o ancor di più una sorta di ricompensa per l'elezioni di La Russa in Senato: anche se quella volta i soli voti dei renziani non sarebbero bastati e in soccorso di FdI sono arrivati altri franchi soccorritori, grillini e dem.

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