Dopo le elezioni in Brasile

Il Conte felice per Lula è lo stesso Conte delle cordiali foto con Bolsonaro?

Marianna Rizzini

“La sfida di Lula parla ai progressisti di tutto il mondo”, scrive il leader m5s (che nel 2019 ringraziava l’allora presidente brasiliano per Battisti e non solo)

Arrivano le notizie dal Brasile, la vittoria per la terza volta di Luiz Inácio Lula da Silva fa il giro del mondo, il suo “mi volevano seppellire vivo, sono risorto” risuona dagli schermi all’indomani del ballottaggio contro il presidente uscente e leader della destra Jair Bolsonaro (che al momento non ha ancora commentato l’esito del voto) e dall’Italia e da altri paesi i partiti di centrosinistra inneggiano a Lula come simbolo di rivincita possibile. E si fa vivo anche il leader del Movimento Cinque Stelle Giuseppe Conte – che su Twitter scrive come se Lula facesse da sempre parte del suo pantheon: “Complimenti a Lula per la sua nuova elezione a Presidente. Il popolo brasiliano ha scelto la strada della giustizia sociale e climatica e oggi rialza la testa per guardare con fiducia alle grandi sfide globali. Bom trabalho!”.

  

Non è il primo tweet che Conte spende per Lula. Due giorni fa, alla vigilia del ballottaggio, il leader m5s consegnava al web un augurio appassionato: “‘Il Brasile, amalo o lascialo’. Le parole del grande Jorge Amado, alla vigilia del voto brasiliano, ci ricordano che la sfida di Lula per rilanciare equità, giustizia sociale e ambientalismo parla ai progressisti di tutto il mondo. Boa sorte!”.

  

Progressisti di cui il Conte di oggi si sente parte. Chissà però che cosa avrebbe pensato il Conte di ieri, quello che, non più tardi del 13 gennaio 2019, in piena epoca giallo-verde, da premier, ringraziava l’allora presidente Bolsonaro per il caso Battisti: “Cesare Battisti rientrerà in Italia nelle prossime ore”, scriveva Conte, “con un volo in partenza da Santa Cruz e diretto a Roma. Poco fa ho sentito al telefono il presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, che ho voluto ringraziare a nome di tutto il governo italiano per l’efficace collaborazione che ha portato alla cattura di Battisti. E allo stesso modo ringrazio le autorità boliviane. E’ un grazie con il quale sento di interpretare anche il sentimento delle famiglie delle vittime e di tutti coloro che chiedevano fosse fatta giustizia. Siamo soddisfatti di questo risultato che il nostro Paese sta aspettando da troppi anni”.

  

E poco dopo, al Wef di Davos, Conte definiva “un piacere” il fatto di incont rare Bolsonaro, e non soltanto per il caso Battisti. I due si facevano ritrarre sorridenti alla fine del bilaterale: “Diversi i temi trattati e molte le convergenze tra i nostri due paesi, in particolare sul fronte economico e giudiziario. Até breve Presidente!”, era il commento di Conte dopo l’incontro in cui con Bolsonaro decideva una maggiore collaborazione. Interpellato dalla stampa, Conte allora era apparso soddisfatto (“è andata bene, è andata bene”).

  

Doveva intervenire on line Beppe Grillo in persona, a raffreddare tanto entusiasmo: “L’elezione del politico di estrema destra Jair Bolsonaro come presidente del Brasile è preoccupante. La maggior parte della foresta pluviale amazzonica si trova in Brasile e il 20 per cento di essa è andata persa (un’area più grande della Francia) a causa della deforestazione dagli anni Settanta. Circa il 13 per cento del Brasile è designato legalmente come terra indigena, principalmente in Amazzonia. Quella terra è riservata ai 900.000 indigeni del paese .…”. E insomma, quel Conte pareva molto diverso da questo Conte. Quale dei due è quello vero? (Della serie: le giravolte m5s non si sono viste soltanto sull’Ucraina). 

 

  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.