Elezioni Lazio
Da Raggi a Rampelli, tutti fanno campagna elettorale contro il termovalorizzatore
Durante il consiglio straordinario del IX Municipio di Roma, quello dove dovrebbe sorgere il nuovo impianto, è intervenuto contro l'opera anche il vicepresidente della Camera di FdI. Presente l'ex sindaca: "Abbiamo presentato un esposto alla Corte dei Conti per fermare l'impianto"
E' stato un primo assaggio di campagna elettorale. In largo Peter Benenson, sede del parlamentino del IX municipio della capitale - dall'Eur all'Ardeatina - c'era il pienone. Il tema in discussione era di quelli che ridestano tra i romani un qualche interesse per la politica nonostante le parentesi. "Progetti di impianti di rifiuti nel municipio (ivi compreso il termovalorizzatore di Roma Capitale) dopo che il Cda di Ama ha dato il via libera all'acquisto dei terreni di Santa Palomba", recitava l'ordine del giorno. Insomma, si parla di termovalorizzatore. Inevitabile dunque non trovare posti a sedere. Tra il pubblico presente anche un manipolo di consiglieri capitolini del M5s tra i quali l'ex sindaca Virginia Raggi. "Ieri via Pec abbiamo depositato un esposto alla Corte dei Conti contro l'inceneritore voluto da Gualtieri e dalla maggioranza che lo sostiene: è ora di porre un freno deciso a questa decisione scellerata", ha detto la grillina.
Ma più che all'Eur, sembrava di stare a Montecitorio. In aula, prima dei consiglieri che siedono qui normalmente, sono intervenuti ben tre deputati: Alessandro Zanassi (Europa Verde), Francesco Silvestri (capogruppo del M5s alla Camera), ma soprattutto Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera ed esponente di spicco di FdI.
Tutti si sono rivolti direttamente ai tanti cittadini preoccupati e arrabbiati presenti nel parlamentino del municipio. Silvestri, ad esempio, ha rivendicato come il M5s, con un suo emendamento, abbia cercato la scorsa settimana di modificare la norma che ha conferito al sindaco Roberto Gualtieri poteri commissariali sulla gestione dei rifiuti. "Dovete saperlo: avevamo presentato un emendamento al dl Aiuti Ter per limitare le possibilità del commissario Gualtieri impendendogli di realizzare un inceneritore, ma solo Sinistra italiana ed Europa verde l'hanno votato ed è stato bocciato, è tutto consultabile sul sito della Camera", ha spiegato fornendo ai potenziali elettori gli estremi alfanumerici dell'emendamento.
Prima di lui aveva parlato Rampelli, il vicepresidente della Camera di Fd’I, che sogna il Lazio - "Se Giorgia me lo chiedesse non potrei dire di no" - si è lanciato in un intervento surreale tutto soluzioni della nonna e complotti: “Il vuoto a rendere è l’uovo di Colombo con cui si risolve tutto”, “Si è tentato di stressare il territorio di Roma per creare le condizioni, per così dire sociali, e indurre i cittadini a pensare che l’unica soluzione salvifica sia un inceneritore” . Dunque: "Dovremmo spendere 600 milioni per la raccolta differenziata, non per questa maxistufa che brucia materiali costosi che potrebbero essere recuperati".
Affermazioni che in bocca un esponente di spicco del principale partito dell'attuale maggioranza di governo non poteva non suscitare clamore. A Rampelli lo ha fatto notare il suo omologo del più modesto consesso del IX muncipio, il vicepresidente del consiglio municipale (e presidente del Pd Lazio), Augusto Gregori: “Lei fa parte di FdI, è al governo, se è contrario invece di venire qui a fare propaganda con la sua contrarietà faccia fare un decreto di quattro righe per togliere i poteri commissariali che consentono a Gualtieri di fare l’impianto”.