Passeggiate romane
Il pasticcio Devis Dori nei rossoverdi e l'asse Nardella-Bonaccini
Non solo Soumahoro. L'ex grillino, eletto con Si e Verdi, era uno dei principali sostenitori del decreto “Sicurezza bis” che prevedeva la confisca per le navi delle ong. Chissà se al momento della candidatura gli è stato chiesto se avesse cambiato idea. Intanto nel Pd prende corpo l'idea di un tandem tra il sindaco di Firenze eil presidente dell'Emilia Romagna per il congresso
Il caso Soumahoro ha riempito (e probabilmente riempirà) le pagine dei giornali. Il leader dei Verdi Angelo Bonelli ha recitato il mea culpa e non ha nascosto i suoi tormenti e pentimenti. Ma c’è da dire che il cosiddetto cocomero, ossia l’alleanza tra Sinistra italiana e Verdi, forse in questa legislatura non è stato sufficientemente attento nella selezione delle candidature. Si pensi al caso di un altro parlamentare eletto con Bonelli il 25 settembre: Devis Dori. Si tratta di un 5 stelle, che a un certo punto è assurto agli onori delle cronache per un fatto che difficilmente potrebbe risultare gradito ai rossoverdi.
Leggete qui che cosa dichiarava l’allora vicepremier, nonché leader politico dei grillini, Luigi Di Maio nel luglio del 2019 per festeggiare il decreto “Sicurezza bis” che prevedeva la confisca immediata per le navi delle ong: “Noi lavoriamo, continuiamo a lavorare e lo dimostrano i fatti, la confisca immediata delle navi delle ong che violano le nostre leggi speculando sulla pelle dei migranti. E’ nel decreto ‘Sicurezza bis’ grazie al Movimento 5 stelle! E grazie ai due firmatari, Anna Macina, capogruppo in Affari costituzionali, e Devis Dori, capogruppo della commissione Giustizia”.
Allora Di Maio era entusiasta per questa svolta, tanto da dedicarle quel post sulla sua pagina Facebook, ora lo sarebbe senz’altro molto di meno. Allora come ora Bonelli era ed è contrario. Chissà se Devis Dori ha cambiato idea, se al momento di candidarlo gli è stato chiesto se avesse mutato opinione sulle navi delle ong, o se nessuno tra i rossoverdi sapesse niente del suo pur recente passato.
Nel Partito democratico dove, ad eccezione di Stefano Bonaccini e di Paola De Micheli, continua a non candidarsi nessuno, si continua ad aspettare che qualcuno si decida a fare un passo avanti. Matteo Ricci, sindaco di Pesaro, è tentato e soprattuto è spinto dal tandem Claudio Mancini e Roberto Gualtieri. Ricci è il loro candidato. Basterà a fargli compiere l’ultimo miglio e a buttarsi in pista, anche se le sue chance non sono certo molte?
Quanto a Dario Nardella, gira voce, ed è una voce piuttosto insistente, secondo la quale il sindaco di Firenze dovrebbe incontrare a breve Stefano Bonaccini. Il presidente della giunta regionale dell’Emilia-Romagna e il primo cittadino del capoluogo toscano potrebbero andare in tandem al prossimo congresso del Partito democratico.