verso le elezioni regionali
Pd e M5S vicini all'accordo per le regionali in Lombardia: “In giornata si può chiudere”
C'è il via libera sul programma ma per i 5 stelle resta il nodo sul nome. "Se Majorino accetterà di farsi portavoce del documento programmatico non ci saranno problemi”, dice il coordinatore grillino Violi. L'intesa dovrà poi passare al vaglio del voto online
È sempre più vicino l’accordo tra Pd e M5S per le prossime elezioni regionali in Lombardia. Questa mattina a Radio24 il candidato governatore già in campo, il dem Pierfrancesco Majorino, si era detto ottimista. "Siamo nel pieno del confronto con il Movimento 5 Stelle, ma è veramente una questione di pochissimi giorni, un paio al massimo e capiremo tutti noi se ci sono le condizioni per andare avanti insieme”.
I confronti programmatici su cinque punti – agricoltura, ambiente, sanità, infrastrutture e lavoro – tra la delegazione dem, composta da segretario regionale Vinicio Peluffo e dal consigliere Lombardo Matteo Piloni, e quella grillina, guidata dal coordinatore regionale Dario Violi, si sono conclusi con un sostanziale accordo.
Adesso la trattativa è passata direttamente in mano al candidato Majorino. Con lui i grillini lavorano a un testo programmatico condiviso. Parlando con il Foglio, il grillino Violi è positivo: “In giornata possiamo chiudere”.
Per il M5s però il percorso chiederà almeno un altro passaggio. Il coordinatore lombardo ha concordato infatti che il documento programmatico dovrà preventivamente essere sottoposto online al voto dei iscritti grillini in Lombardia. In caso di esito favorevole potrebbe restare il nodo sui nomi. Quello di Majorino fino adesso è rimasto fuori dal confronto delle delegazioni proprio per la richiesta del M5s di partire dai programmi. Proprio per questo, adesso le interlocuzioni in corso sono tra la delegazione grillina e il candidato dem. Violi su questo è tranquillo: “Se Majorino accetterà di farsi portavoce del documento programmatico non ci saranno problemi”. Bisognerà capire se anche per Giuseppe Conte varrà lo stesso. È questa la cosa che ancora adesso, a un passo dall’accordo, agita i dem.
C'è poi l'incognita +Europa. Il segretario Benedetto Della Vedova aveva spiegato già la scorsa settimana che in caso di alleanza con il M5s il suo partito non avrebbe fatto parte della coalizione.