Salvini condanna chi guida parlando al telefono. Un deputato leghista guida parlando al telefono
Il leghista Stefano Candiani è intervenuto al dibattito in corso presso le Commissioni riunite Politiche Ue di Senato e Camera per l'audizione del ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto. Lo ha fatto in diretta streaming, mentre guidava
Matteo Salvini aveva annunciato, non più di una dozzina di giorni fa che era necessario “aggiornare il codice della strada che è vecchio di trent'anni" e che “va aggiornato alla nuova mobilita, alle nuove tecnologie, all'abuso del telefonino che distrae ed è un enorme problema”. Un enorme problema reale, visto che la distrazione è la principale causa di incidenti stradali in Italia. Un enorme problema reale che attanaglia anche chi è nel suo partito, la Lega.
Il 21 dicembre infatti l'onorevole Stefano Candiani è intervenuto al dibattito in corso presso le Commissioni riunite Politiche Ue di Senato e Camera per l'audizione del ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto. Lo ha fatto in diretta streaming, mentre guidava. Anzi, per sua stessa ammissione, mentre faceva “lo slalom nella tangenziale di Milano”. E questo nonostante il senatore Giulio Terzi di Sant'Agata avesse sottolineato, quasi a volerlo dissuadere dal prendere la parola: “Lo vedo impegnato in faccende di guida”.
Seguire e intervenire in una commissione mentre si guida rientra a piè pari all'interno della casistica delle distrazioni, l'enorme problema sottolineato dal ministro Salvini. Non si hanno notizie di sanzioni, ammonimenti, tirate d'orecchie contro il distratto guidatore Stefano Candiani.
Si ha però notizia del piano straordinario del governo per “arginare la strage dei pedoni sulle strade italiane”: “Le risorse sono finalizzate alla progettazione e alla realizzazione di interventi in ambito urbano, come l’implementazione delle zone 30 e isole ambientali, con l’introduzione di elementi di traffic calming per mitigare le differenze di velocità esistenti tra pedoni e traffico motorizzato, attraversamenti pedonali semaforizzati e altri interventi simili”, grazie anche “all’aumento della visibilità anche mediante interventi su segnaletica verticale e orizzontale”. Nella pratica, ci sarà uno stanziamento di 13,5 milioni di euro per 14 grandi città: Roma, Milano, Torino, Verona, Venezia, Trieste, Genova, Bologna, Firenze, Napoli, Bari, Palermo, Messina e Catania.
Un intento nobile, anche per un governo che aveva azzerato il Fondo delle piste ciclabili urbane del governo Draghi, destinando altrove i 94 milioni per il biennio 2023/2024, per poi concedere, sottolineandolo quasi fosse un nuovo fondo ad hoc per le piste ciclabili urbane, 2 milioni di euro, cui si aggiungeranno 4 milioni per il 2024 e altrettanti per il 2025.
Probabilmente l'appartenza leghista non permette di far rientrare la diretta streaming all'interno della casistica “dell'abuso del telefonino che distrae ed è un enorme problema”.