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Il caso

I funerali sobri di Benedetto nella Roma sopra le righe: la sfida della Capitale

Simone Canettieri

Giovedì la cerimonia a San Pietro, i numeri della macchina organizzativa. Dai rifiuti ai trasporti fino alla sicurezza: così l'Urbe prova a ritornare normale

Sarà una cerimonia “sobria” in una città spesso sopra le righe. Giovedì i funerali di Benedetto XVI: un test per Roma. Per la gestione del decoro urbano, ma anche dei trasporti. Per non parlare della sicurezza: la ragazza israeliana accoltellata a Termini ha riacceso un faro sullo snodo ferroviario più insicuro d’Italia. Il Viminale assicura controlli intensificati. Il prefetto Bruno Frattasi dice al Foglio che “la macchina è pronta”. 

     
In una città in cui il problema spesso è l’ordinario, e non la gestione dello straordinario, sono attese a San Pietro oltre sessantamila persone. La cerimonia inizierà alle 9,30 e durerà un’ora e mezza.
Da ieri sono in funzione i servizi di bonifica dell’area e il personale da mobilitare alla bisogna
. Per giovedì saranno almeno mille gli uomini  impegnati sul “teatro” del grande evento, tra forze dell’ordine, agenti della municipale e Protezione civile. Per l’occasione è stato chiamato anche il nucleo Nbcr dei vigili del fuoco, un gruppo specializzato  che entra in campo quando esiste un fondato pericolo di contagio da sostanze nucleari, biologiche, chimiche o radiologiche che potrebbero provocare gravi danni a persone, animali o cose. “Normali precauzioni previste dal protocollo”, dice Frattasi che da un paio di mesi ha preso il posto in prefettura di Matteo Piantedosi, ora ministro dell’Interno. 


Non preoccupano certo solo i blitz dei sedicenti attivisti del clima che ieri hanno imbrattato l’ingresso del Senato. “Ci muoviamo sempre in un contesto geopolitico molto delicato con una guerra alle porte dell’Europa”, spiega ancora. Tuttavia, l’impresa eccezionale sarà essere normale, per Roma. E quindi ecco il roboante comunicato dell’Ama, la municipalizzata che sulla carta si occupa dell’igiene urbana, ergo dei rifiuti.  Da ieri saranno quotidianamente impegnati nell’area di San Pietro  50 operatori con l’ausilio di 15 mezzi (veicoli a vasca, spazzatrici, lava-strade).   Già attivi sei presidi fissi  dislocati in via della Conciliazione e dintorni.  Oltre alle operazioni di pronto intervento, gli operatori dell’Ama assicurano la pulizia e lo svuotamento dei cestini porta rifiuti. Insomma, tira aria di miracolo o di sacro sforzo. Sempre da ieri squadre e mezzi dell’unità decoro di Ama effettuano, a ciclo continuo, il lavaggio e la sanificazione dei porticati di via della Conciliazione. Doveva morire un Papa? 
Questi giorni fino all’evento di giovedì saranno per la capitale una sorta di allenamento molto impegnativo in vista del Giubileo del 2025, per il quale sono attesi molti milioni di pellegrini. “Ratzinger era ed è molto amato dai romani”, dice ancora il prefetto Frattasi, lasciando   intendere che insomma in questi giorni ci sarà un pezzo di città in devoto pellegrinaggio. Il tutto fino a giovedì, giorno dei funerali del papa emerito. 
E’ l’ora anche degli urtisti, che a Roma sono chiamati i “madonnari”: in piazza sono tornati i gadget, rosari e medaglie a 5 e 10 euro, rispolverati dai depositi, dedicati a Benedetto. Intanto sul sagrato di San Pietro è stato già installato l’altare dal quale Papa Francesco presiederà il rito, mentre in piazza sono state sistemate le sedie che ospiteranno fedeli e istituzioni. Al momento le delegazioni che hanno ufficializzato la loro presenza sono quella italiana, guidata da Sergio Mattarella, e quella tedesca. La sala stampa della Santa Sede non è in grado di confermare la presenza di altri capi di Stato o di governo ma “se qualcuno verrà – ha detto il direttore, Matteo Bruni – lo farà a titolo personale”.  Ci saranno con ogni probabilità il re del Belgio e i presidenti della Polonia e del Portogallo, oltre a rappresentanti religiosi come una delegazione del Patriarcato ortodosso di Costantinopoli. 


Il capo dello stato ha fatto visita alla salma prima dell’apertura ai fedeli,  la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è entrata a San Pietro con i primi pellegrini, accompagnata dal sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano e dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. Poi a seguire c’è stato l’omaggio anche del titolare della Farnesina Antonio Tajani ma anche altri rappresentanti politici hanno annunciato la loro presenza. Giovedì la delegazione del governo italiano sarà rappresentata da una decina di persone. Roma è già allertata: le corse degli autobus raddoppiate e prolungate, i parcheggi di scambio  ai capolinea delle linee A e B della metropolitana saranno rafforzati con navette e altri mezzi di trasporto. Oggi comitato per l’ordine e la sicurezza in prefettura per le ultime scelte tecniche e logistiche. E’ una sfida anche per il Campidoglio di Roberto Gualtieri. 
 

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  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.