La cattura di Messina Denaro
Il capo del Ros è ora in pole per fare il capo dell'Aisi. Nasce l'asse Angelosanto-Mantovano
La cattura del superlatitante offre al governo la possibilità di inaugurare stagioni lunghe all'interno di Arma dei Carabinieri e Polizia. Sullo sfondo c'è la corsa per la guida dei Servizi
In politica ci sono due modi per dividere il tempo. Uno è scandire gli anni per colore e natura del governo. L’altro è suddividerlo attraverso le catture dei boss di Cosa nostra. L’arresto di Matteo Messina Denaro, secondo politici antichi e uomini di intelligence, può segnare ufficialmente la nascita dell’età Meloni ed è la prova “di una stagione di governo che si prevede inevitabilmente lunga”. L’arresto rimescola infatti equilibri all’interno dei corpi e dei servizi, ma illumina soprattutto leadership nuove. Il caso ha voluto che nel momento dell’arresto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, fosse in visita in Turchia. A Palermo, accanto alla Meloni è volato Alfredo Mantovano. E’ il sottosegretario della presidenza del Consiglio e per l’Autorità delegata, l’uomo che si occupa di servizi. E’ un uomo snodo. Da oggi il suo incarico è legittimato da un successo ottenuto sul campo, un successo che è stato rivendicato con forza dall’Arma dei carabinieri e dal Ros, il reparto operativo dei Carabinieri, nato dall’intuizione del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Il reparto è diretto da Pasquale Angelosanto, generale di divisione, che attraverso un video ha comunicato la notizia dell’arresto. Ha una storia lunga e secondo molti non potrà che allungarsi ulteriormente. A fine mese il governo è chiamato a rinnovare i vicedirettori di Aisi e Aise. Per chi si occupa di questi argomenti, Angelosanto, a cui mancano due anni prima della pensione, “ipoteca la nomina a prossimo direttore dell’Aisi quando Mario Parente concluderà il suo mandato”. Il governo può non premiare un pezzo di storia?
Chi da anni racconta l’Arma dei carabinieri e la Polizia, chi ne ha documentato l’evoluzione e gli avvicendamenti dei loro vertici, pratica una grande separazione. La Polizia ha avuto vertici da sempre ritenuti “progressisti” mentre l’Arma ha avuto alla sua testa dei “conservatori”. Come accade con i governi anche per Polizia, Guardia di Finanza, Arma dei carabinieri contano i leader. L’Arma e la Gdf hanno trovato, rispettivamente, in Leonardo Gallitelli e Nicolò Pollari non solo due capi, ma due metodi. La Polizia li ha invece individuati in Gianni De Gennaro e Franco Gabrielli. La Polizia è però oggi la grande assente dell’arresto di Messina Denaro dopo aver condotto operazioni eccezionali. Prima di ieri, l’ultimo arresto celebre si deve a uno dei suoi agenti più validi. E’ quello del camorrista Pasquale Zagaria, arrestato da Vittorio Pisani, ex capo della squadra mobile di Napoli, oggi vicedirettore dell’Aisi.
La cattura di Messina Denaro riporta al centro della scena il Ros, l’accademia da cui vengono gli ultimi grandi capi del Sisde oggi chiamata Aisi. Gli ultimi direttori dell’Aisi, a eccezione della parentesi di Arturo Esposito, vengono dal Ros ed ecco perché un altro (Angelosanto) può tornarci come direttore. C’è già la placenta di una futura squadra intorno ad Angelosanto. Un nome è quello del colonnello Lucio Arcidiacono, già capo del Ros di Palermo, l’altro è Antonello Parasiliti sempre in forza al Ros. Sono stati capi del Ros il generale Mario Mori e lo è stato Mario Parente, direttore attuale dell’Aisi, il più longevo direttore dei servizi italiani.
Stiamo scrivendo di strutture complesse che hanno bisogno di capi che pacificano il corpo e che devono avere “protezione” politica. Generali e direttori forti sono sempre il viatico di un’organizzazione solida, avviano stagioni lunghe. Il governo e Mantovano hanno un’occasione unica: promuovere competenze nuove e rinnovare una tradizione che per quanto riguarda la Polizia è permeata da Gabrielli. Nel 2008, Gabrielli, da capo del Sisde, venne avvicendato dal governo di centrodestra particolarmente critico con la sua gestione. Di quel governo faceva parte Mantovano. Angelosanto dal 2002 al 2007 ha lavorato al Sisde come direttore del raggruppamento operativo centrale mentre Gabrielli ne era capo. Entrambi tornano, Gabrielli come eredità che il governo Meloni vuole superare, Angelosanto per il dopo Parente.
Spostato nel comparto dei servizi Angelosanto può continuare fino a 67 anni. Il governo deve presto decidere i sostituiti di Carlo Massagli e Luigi Della Volpe, vicedirettore di Aise che concludono il mandato. Va deciso anche il futuro di De Donno all’Aisi. Il ruolo di vice per Angelosanto sarebbe riduttivo. La figura che può essere indicata vicedirettore Aise è invece Carlo Zontilli. La cattura di Messina Denaro non è dunque solo una cattura. Polizia, Carabinieri e servizi possono essere ridisegnati da Mantovano e Meloni. La vera angoscia di governo e della destra è non più il tempo, ma la consapevolezza di avere la fortuna di vivere un “loro” tempo irripetibile.