attivismo e diplomazia
Riecco Luigi Di Maio, a Davos (per l'Ucraina)
L'ex ministro degli Esteri torna a farsi vedere in pubblico. Sarà in Svizzera, mentre si tiene il World economic forum, per partecipare a una serie di eventi: "Ben lieto di esserci in qualità di amico dell’Ucraina", dice. Un attivismo che si intreccia alla nomina a inviato speciale Ue nel golfo Persico che è ancora in ballo
A un evento pubblico, e di questa portata, non lo si vedeva ormai da qualche mese, da quando cioè ha dismesso i panni di ministro degli Esteri, centellinando presenze e apparizioni. Ma oggi, Luigi Di Maio, tornerà sotto i riflettori: "Sarò ben lieto di esserci in qualità di amico dell’Ucraina. Gli ucraini meritano tutto il nostro sostegno". Lo farà sul palcoscenico internazionale di Davos, anche se non come ospite ufficiale del World economic forum, partecipando a una serie di eventi che hanno come filo conduttore il sostegno all'Ucraina. E d'altra parte, da titolare della Farnesina, l'ex leader grillino è stato anche in Ucraina, incontrando Zelensky, e ha giocato un ruolo di primo piano nelle relazioni tra Roma e Kyiv e nel sostegno al paese invaso.
Ed è in questa veste, per quello che ha fatto nei mesi passati, che è arrivato l'invito in Svizzera, dove si tiene in questi giorni si incontrano i massimi esperti dell'economia globale insieme a capi di stato, ministri e diplomatici di alto rango. Non si vedranno invece i volti più importanti del governo italiano che hanno preferito evitare il vertice. Al Summit economico ci sarà solo Giuseppe Valditara, ministro dell'Istruzione.
Luigi Di Maio prenderà parte alla cena di gala degli "Amici dell'Ucraina", in programma stasera e dovrebbe partecipare a un altro incontro che vedrà protagonista la moglie del presidente ucraino Olena Zelenska. "Possiamo dire che gli ucraini hanno cambiato noi molto più di quanto abbiano cambiato sé stessi", ha scritto Di Maio pochi giorni fa, proprio su queste pagine, riconoscendo alla resistenza ucraina la capacità di compattare il fronte occidentale, per cui la posizione della comunità internazionale "adesso è molto più chiara di prima".
L'ex ministro rivendicava il proprio operato, e quello del governo Draghi, rilanciando la necessità di continuare a supportare la difesa del paese invaso. L'intervento di Di Maio si chiudeva con le parole: "Grazie Ucraina", un ringraziamento che spiega molto della sua presenza in Svizzera.
Ma forse non tutto. Perchè l'attivismo diplomatico dell'ex ministro degli Esteri si intreccia a quella nomina a inviato speciale dell'Ue nel golfo Persico che al momento resta sullo sfondo, ma è ancora in ballo. Una carica per cui pare si sia speso anche Mario Draghi, indicando il nome di Lugi Di Maio. Ed è ovvio, specialmente in questa fase, come l'apprezzamento di Kyiv, e ancor di più il riconoscimento della comunità internazionale dell'impegno messo in campo dal fondatore Impegno Civico rappresentino un biglietto da visita importante. Forse imprescindibile per diventare ambasciatore europeo.