sostituzioni
Cda Rai pronto a sfiduciare Fuortes. Le manovre di Lega, M5s e Forza Italia
Al suo posto si fa largo l'ipotesi di Roberto Sergio come ad di transizione. Lunedì per l'attuale amministratore delegato saranno decisivi due voti: uno è quello di Fracesca Bria, del Pd
Voleva guadagnare settimane, ora ha cinque giorni. Lunedì mattina, l’ad della Rai, Carlo Fuortes potrebbe essere “sfiduciato”. Deve convincere i membri del Cda a votare il budget 2023. Il voto era previsto ieri ma l’ad ha deciso alla fine di toglierlo dall’ordine del giorno. Era sicuro che il Cda avrebbe accolto la richiesta di rimandare ancora il voto, ma il Cda si è rifiutato.
Fuortes avrebbe ricevuto rassicurazioni da Meloni, per concludere il suo mandato. Vero o meno che sia, al momento, questo è un motivo in più che hanno le opposizioni, e la Lega, per farlo cadere. A chiedere il voto sono stati i membri Riccardo Laganà (indicato dai dipendenti Rai) Igor De Biasio (Lega) e Alessandro Di Majo (M5s). Lunedì saranno decisivi due voti. Uno è quello di Francesca Bria (Pd).
Secondo i dati Agcom nella Rai di Fuortes il 70 per cento di tempo dell’informazione è a favore della maggioranza. Va bene al Pd? L’altro voto è quello di Simona Agnes. Fuortes è sicuro di ottenere quello di Agnes. Offre al Cav. la guida del Tg2 per Antonio Preziosi, alla Lega il Gr Radio e il Tg1 a FdI (in corsa Chiocci e Rao). Al Tg1 viene data per certa l’uscita di Monica Maggioni.
Se lunedì il Cda dovesse votare contro, Fuortes sarebbe di fatto costretto a dimettersi. Al suo posto verrebbe individuato un ad di transizione come Roberto Sergio, direttore di Radio Rai affiancato da un direttore generale come Giampaolo Rossi, ex membro del Cda Rai in quota Fdi. In FdI ci sono due corpi. Il corpo che fa capo a Rossi e l’altro “rimandiamo la Rai” che fa capo al ministro Sangiuliano. Chi tratta per Meloni?