Pierfrancesco Majorino (Ansa)

Il candidato rossogiallo in Lombardia

Majorino: “Giarrusso chieda scusa, ma la polemica è inutile. Conte mi sosterrà”

Gianluca De Rosa

L’eurodeputato dem che polemizza con Calenda sulla chiusura dei termovalorizzatori ci spiega: “Dismetteremo quelli obsoleti, ma di certo questa non è la priorità della Lombardia”. Sull’autonomia “il Pd proponga una bozza alternativa a quella di Calderoli”

Non facciamo in tempo a terminare la domanda che Pierfrancesco Majorino, eurodeputato dem e candidato governatore di Pd e M5s in Lombardia, sbotta: “Non me ne può fregare di meno, è una polemica inutile”. Poi, però, consapevole del grande clamore creato dall’ingresso nel Pd dell’eurodeputato, ex iena ed ex M5s, Dino Giarrusso (che Majorino ha conosciuto a Bruxelles) riconosce: “Ovviamente mi aspetto che spieghi cos’è successo, perché ha cambiato idea e chieda scusa per le cose dette in passato, poi, però, andiamo oltre”. Intanto in Lombardia avviene quell’alleanza Pd-M5s che dalla crisi del governo Draghi non si è più vista altrove. “Con Conte – promette – faremmo senz’altro un’iniziativa pubblica insieme, stiamo organizzando”. 

  

Majorino sta girando la Lombardia in lungo e in largo nella speranza di raggiungere una vittoria difficilissima. Nei prossimi giorni, venerdì 3 febbraio, sarà a Bergamo con il sindaco Giorgio Gori, con il candidato alla segreteria del Pd Stefano Bonaccini e il sindaco di Milano Beppe Sala (con cui replicherà l’8 febbraio a Milano). Lo spiega rivendicando con forza che anche la parte riformista del partito è dalla sua parte. C’è da togliersi di dosso quell’aria da sinistra massimalista, poca pragmatica, che in Lombardia non piace, che rischia di far finire tanti voti a Letizia Moratti, candidata del Terzo polo, il cui leader Carlo Calenda, non a caso, è in perenne polemica social con Majorino. Il primo lo accusa di voler spegnere i termovalorizzatori, il secondo replica oscillando tra l’accusa “Assume sostanze pesanti” e sfottò surreali in romanesco “Carlè, sei un disco rotto, daje”. “La verità – dice ora Majorino – è che io non ho alcuna voglia di discutere con Calenda, ma se mi accusa di cose false, di cose che non dico, non posso fare a meno di farglielo notare”. Ma quindi questi termovalorizzatori l’eventuale governatore Majorino li spegnerà o meno? Nel programma c’è scritto “progressiva dismissione di quelli obsoleti”, quali sono questi impianti obsoleti? “Bisognerà fare una valutazione sul piano tecnico – dice l’ex assessore alle politiche sociali di Pisapia e Sala – il nostro modello sarebbe quello della conversione avvenuta a Sesto San Giovanni, ma non prevedo un gran numero d’impianti da dismettere, diciamo che è più un ragionamento di metodo… chiudere i termovalorizzatori non è un’emergenza della Lombardia”.

 

Majorino non vuole entrare sul tema delle primarie dem: “Sono concentrato sulle regionali”, dice ringraziando “tutti e quattro i candidati che mi stanno dando una grande mano”, anche se, senza ipocrisie, ammette che la sua preferita è Schlein. “Elly – dice – porta l’aria fresca di cui tutti abbiamo bisogno”. Se l’outsider sostenuta da Dario Franceschini e Andrea Orlando vincesse, le chiederà senz’altro una cosa, una proposta a sinistra sull’autonomia. “La bozza Calderoli – sostiene Majorino – non va bene e credo non andrà in porto per conflitti nel centrodestra, però c’è un principio da valorizzare che è quello del sostegno alle comunità e agli enti locali, come Pd non dovremmo arroccarci, ma rispondere con un nostro progetto alternativo, così si fa opposizione”. Anche sulla recente proposta del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara di aumenti salariali agli insegnanti in base su base territoriale, Majorino sostiene la tesi del contrattacco, della proposta alternativa: “C’è una questione salariale troppo a lungo ignorata, diversi comparti, insegnanti compresi, hanno bisogno di un maggior riconoscimento, ma farlo su base territoriale è sbagliato, sarebbe perfino tecnicamente complicato da organizzare, in relazione a quale andamento del costo della vita? Faccio un esempio: il costo della vita a Milano non è certo quello in Val Seriana, e allora come si fa? Noi invece dovremmo caricarci sulle spalle la questione salariale”.

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