Giovanni Donzelli (Ansa)

sillogismi da opposizione

Donzelli fa ripiombare la destra di governo nella vocazione minoritaria

Salvatore Merlo

Quelle del deputato non sono state parole dal sen fuggite, ma l’espressione d'una sottospecie di strategia comunicativa. Espedienti tanto facili quanto grossolani, che si sperava venissero accantonati dagli esponenti della maggioranza

L’anarchico Alfredo Cospito vuole abbattere il 41-bis ed è d’accordo con la mafia, come dimostrano alcune intercettazioni captate in carcere, dunque chi critica l’abuso del 41-bis è un po’ mafioso pure lui. Questo, all’incirca, il sillogismo utilizzato ieri alla Camera dall’onorevole di FdI Giovanni Donzelli per rispondere a chi ritiene che in Italia talvolta si faccia abuso del cosiddetto carcere duro. Prima di entrare nel merito delle parole dell’ on. Donzelli, va sottolineato un fatto. Ovvero che quelle del deputato, e collaboratore tra i più vicini alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, non sono state parole, come si dice, dal sen fuggite. Ma piuttosto l’espressione d’una sottospecie di strategia comunicativa, l’escogitazione retorica d’un gruppo politico che nei primi mesi di governo aveva invece dato l’impressione d’aver rinunciato ad espedienti tanto facili quanto grossolani.

 

Interventi da minoranza urlata. Ed espressi, ieri, con una tale sudditanza nei confronti del linguaggio d’opposizione, da aver addirittura spinto Donzelli in un bel pasticcio: l’onorevole, nella foga, ha diffuso in Aula delle intercettazioni secretate e ottenute chissà come. Ma al di là del guaio sull’origine di quelle informazioni clamorose, resta il tentativo di costringere gli avversari, ma pure il sistema dell’informazione, le televisioni e i quotidiani, a un racconto stereotipato e fumettistico in cui una destra d’ordine si contrappone a una sinistra di disordine. All’incirca: “Chi non è d’accordo con il governo è un amico della criminalità organizzata”. La destra ieri avrebbe potuto sostenere parecchie cose in Aula. Persino inchiodare la sinistra al suo opportunismo sul 41-bis. Ma invece ha (ri)trovato la propria misura nella dismisura. Chi è contro di noi è con la mafia. Bum! C’è un solo modo di difendersi da stupidaggini di questa fatta. Denunciarle per quello che sono: bestialità da partito a vocazione minoritaria. Una maledizione per FdI.

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  • Salvatore Merlo
  • Milano 1982, vicedirettore del Foglio. Cresciuto a Catania, liceo classico “Galileo” a Firenze, tre lauree a Siena e una parentesi universitaria in Inghilterra. Ho vinto alcuni dei principali premi giornalistici italiani, tra cui il Premiolino (2023) e il premio Biagio Agnes (2024) per la carta stampata. Giornalista parlamentare, responsabile del servizio politico e del sito web, lavoro al Foglio dal 2007. Ho scritto per Mondadori "Fummo giovani soltanto allora", la vita spericolata del giovane Indro Montanelli.