il consiglio europeo

Meloni contro Macron: "Inopportuno l'invito a Zelensky: la nostra forza è l'unità"

I capi di stato e di governo arrivano a Bruxelles, dove al vertice è invitata anche l'Ucraina. La premier italiana critica il trilaterale di ieri all'Eliseo con il presidente ucraino e il cancelliere Scholz. La replica del presidente francese: "Con Berlino abbiamo un ruolo particolare"

Simone Canettieri

Bruxelles, dal nostro inviato - Il veleno è nella coda. Giorgia Meloni prima di mettere piede al Consiglio europeo va dritta contro Emmanuel Macron proprio nelle ultime dichiarazioni. Su Bruxelles batte un insolito sole primaverile, ma ecco affacciarsi i nuvoloni di una nuova crisi diplomatica con Parigi. La premier italiana è stata la grande esclusa del trilaterale di ieri sera all’Eliseo con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il cancelliere tedesco Olaf Scholz, entrambi a Bruxelles oggi. Mentre lei era in viaggio per il Belgio, loro erano a cena a pianificare alleanze e magari sostegni ancora più importanti contro l’invasione russa. È il secondo sgarbo ricevuto dall’Italia dopo il viaggio negli Stati Uniti dei ministri dell’Economia franco-tedeschi per dare una risposta al piano dell’amministrazione Biden.

Macron è stato inopportuno sull’invito a Zelensky: la nostra forza deve essere l’unità. Capisco le questioni di politica interna e la volontà di privilegiare le proprie opinioni pubbliche, ma ci sono dei momenti nei quali privilegiare la propria opinione pubblica interna rischia di andare a discapito della causa”.

Arrivando al Consiglio, il presidente francese Macron ha dichiarato di non avere "commenti da fare" sulle dichiarazioni di Meloni. Macron ha poi specificato: "Ho voluto ricevere il presidente Zelensky con il cancelliere Scholz, penso che eravamo nel nostro ruolo. La Germania e la Francia, come sapete, hanno un ruolo particolare da otto anni su questa questione perchè abbiamo anche condotto insieme questo processo".

Meloni ha deciso ieri sera di andare all’attacco, quando ha capito di essere esclusa da un gioco di sponda ormai abbastanza chiaro. Ecco perché a Palazzo Chigi si allontana l’idea di una visita a Parigi e ritorna la tensione con Macron che segnò il debutto di Meloni al governo. All’epoca la frattura fu sui migranti. Ora ci si mettono gli aiuti di stato e la guerra in Ucraina. Strascichi che rischiano di compromettere anche il buon esito per l’Italia di questi Consigli.

 

  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.