i dati
Metà degli elettori del Terzo polo ha tradito la Moratti in Lombardia
Secondo i flussi di Opinio Rai quasi un elettore su due di Azione-Italia viva alle politiche non ha sostenuto la candidatura della ex vicepresidente della Regione. E nel Lazio il 30 per cento degli elettori grillini ha voltato le spalle alla Bianchi
Il 43,6 per cento degli elettori che alle scorse elezioni politiche ha votato Terzo polo non ha sostenuto Letizia Moratti, la candidata ufficiale di Azione-Italia viva alle elezioni regionali in Lombardia. Lo dicono i flussi elettorali curati dal consorzio Opinio Rai e che il Foglio ha potuto visionare. Un dato che aiuta a leggere il risultato sotto alle aspettative della ex vicepresidente della Regione Lombardia, candidatasi come terza incomoda contro il governatore uscente Attilio Fontana e il candidato di centrosinistra Pierfrancensco Majorino. E che ha raccolto meno del 10 per cento dei consensi.
Secondo l'analisi dei sondaggisti Opinio, il 23,4 per cento di chi aveva votato Terzo polo ha preferito ripiegare su Majorino. Mentre il 16,8 per cento ha optato per Fontana. Un'emorraggia di consensi che ha portato, per esempio, alla non elezione del segretario regionale di Azione Niccolò Carretta, che ha scelto, dopo il risultato reso noto lunedì, di dimettersi dall'incarico. Scarso l'effetto inverso, e cioè di chi dagli altri partiti ha preferito votare per la Moratti: lo ha fatto solo il 4,6 per cento degli elettori del Pd e l'8,5 per cento di Forza Italia. L'altro dato regionale è che Majorino ottiene da Pd e M5s un sostegno praticamente speculare. Lo ha votato l'87,8 per cento degli elettori del Pd e l'82,9 per cento dei grillini.
Passando al Lazio, invece, si evince che circa tre elettori su dieci che avevano imbucato la scheda votando M5s alle scorse elezioni politiche non hanno fatto lo stesso alle regionali, preferendo prendere le distanze dalla candidata di Giuseppe Conte, Donatella Bianchi. L'11,5 per cento di loro ha votato il neo presidente Francesco Rocca, il 13,7 il candidato del Partito democratico e del Terzo polo Alessio D'Amato. L'indicazione di voto di Azione e Italia viva è stata molto più rispettata a Roma piuttosto che a Milano, ma comunque il 15,3 per cento degli elettori di Renzi e Calenda ha scelto di contravvenire all'investitura ufficiale dei due e ha votato il candidato del centrodestra. Segno che la convergenza su D'Amato ha allontanato una fetta degli elettori centristi.