da Przemysl

Meloni pronta a tornare a Roma: la notte in treno e il risveglio macchiato dalla lite Cav-Zelensky

La rassegna stampa del bilaterale più importante da quando sta a Palazzo Chigi è sporcata dalla polemica tra Berlusconi e il presidente ucraino. Ora l'aereo per tornare nella Capitale e alle liti della maggioranza che la sostiene

Simone Canettieri

dal nostro inviato a Przemysl. Occhiali da sole scuri, pantaloni e sneaker. Giorgia Meloni scende dal treno speciale che da Kyiv l’ha riportata in Europa, nella cara Polonia, a Przemysl, la stazione dove venne sbertucciato Matteo Salvini con tanto di maglietta con la foto con Putin. E alla fine sempre qui si torna, agli alleati della premier.

 

La notte passata da Meloni nella prima carrozza del convoglio è stata quella della rabbia per la piega presa dalla missione in Ucraina. Le parole di Zelensky contro Silvio Berlusconi sono destinate a lasciare il segno. Anche perché il Cav ha reagito. Per ora ha fatto sapere che il presidente ucraino, con l’invettiva di ieri, ha sbagliato bersaglio (come titola Il Giornale). Non solo il capo di Forza Italia tiene a far sapere che Zelensky “non conosce nulla di me e anche io sono stato sfollato durante la guerra”. Sono parole che rimbalzano nella testa di Meloni questa mattina.

   

Foto di Simone Canettieri
  

La rassegna stampa del bilaterale più importante da quando sta a Palazzo Chigi è sporcata dalla polemica. Tutti i giornali la riprendono. I timori della vigilia hanno trovato conferma. La premier in mattinata decollerà alla volta di Roma, l’arrivo prima di pranzo. Il tempo di tornare a casa per poi immergersi di nuovo in questa faida senza fine nella maggioranza che la sostiene.

  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.