La nota del Quirinale
Mattarella richiama il governo sui balneari: "Il ddl contiene criticità"
Il presidente della Repubblica firma con riserva il disegno di legge Milleproroghe. Nella lettera inviata al governo si denunciano i "molteplici profili critici", in particolare sulla proroga delle concessioni demaniali
Dopo i rumors delle ultime ore che davano per certo un intervento del Quirinale sul ddl Milleproroghe da poco approvato alla Camera, ora il richiamo di Sergio Mattarella è ufficiale. Il Colle ha inviato una lunga lettera al governo esprimendo la sua preoccupazione su diversi temi. Anzitutto la prassi di raggruppare in un unico disegno di legge più proroghe e rinvii "sebbene attengano ad ambiti materiali diversi ed eterogenei": il loro utilizzo trasforma i ddl in "meri contenitori dei più disparati interventi normativi", come ribadito da una sentenza della Corte Costituzionale del 2012. Il Colle non colpevolizza specificatamente l'esecutivo di Giorgia Meloni, ma denuncia una tendenza che si è consolidata negli anni con il placet di ogni governo.
Ma il punto specifico su cui il Quirinale esprime "specifiche e rilevanti perplessità" riguarda come previsto le concessioni balneari. La lettera richiama le sentenze definitive del Consiglio di Stato, che limita le attuali concessioni al 31 dicembre di quest'anno, ed evidenzia la "difformità dal diritto dell’Unione europea, anche in considerazione degli impegni in termini di apertura al mercato assunti dall’Italia nel contesto del Pnrr".
Per questi "molteplici profili critici, dei quali il più evidente è rappresentato dagli emendamenti relativi alle concessioni demaniali", il Colle ritiene che ci siano le condizioni per "giustificare l'esercizio dell'articolo 74", con cui il Quirinale può bloccare la promulgazione di una legge e chiederne una nuova delibera. Ma Mattarella ha tuttavia scelto di non procedere a causa dell'urgenza delle altre scadenze contenute nel Milleproroghe: il ddl quindi è in vigore, ma la gravità del richiamo resta.
La lettera contiene infine una critica all'"abuso della decretazione d’urgenza", con cui la funzione legislativa è passata dal Parlamento al governo. Il Colle auspica "piena collaborazione istituzionale" e invita "tutte le forze politiche a valutarla con senso di responsabilità".