la cronaca

Schlein e Conte al corteo antifascista di Firenze. Il patto M5s-Pd: oggi non si parla di Ucraina

Simone Canettieri

Oggi la manifestazione dopo i fatti del liceo Michelangiolo. Il leader grillino e la nuova segretaria dem sfilano tra gonfaloni dell'Anpi e lotta proletaria. L'incontro in piazza Santa Croce per la foto di rito

Dal nostro inviato a Firenze. Giuseppe ed Elly sono divisi da 1,3 chilometri, leggero dislivello ci informa Google Maps. Il leader del M5S, Conte, quasi chiude il corteo fra selfie, abbracci e bandiere rosse della Fiom. Presidente, sta in un quadro di Guttuso. “Ma mancano gli operai”. Si sente a suo agio in mezzo a tutto questo rosso antico? “Ma io sono vestito di blu”, ride l’ex premier. Si sta qui per la manifestazione antifascista, tra gonfaloni dell’Anpi e lotta proletaria, in attesa della mitica foto di Firenze o patto del lampredotto, tra il capo del M5s e la nuova segretaria del Pd, Elly Schlein.

 

La nuova leader è alla testa del corteo, circondata dal sindaco di Firenze Dario Nardella, Giuseppe Provenzano e Alessandro Zan. Più certo lo staff che adesso comanda al Nazareno: il girotondo magico guidato dal potente portavoce Flavio Alivernini, detto Rocco, per via di certi modi già visti in tempi casaliniani. Elly parlerà alla fine, Conte già lo ha fatto. Al momento non si sono nemmeno sfiorati, ma insomma si aspetta la foto di Firenze del nuovo centrosinistra. “Siamo 50mila” urlano dal corteo. La notizia, in attesa di questo incontro abbastanza importante, con Bella ciao che ci rimbalza nelle orecchie, è che oggi non si parla di guerra in Ucraina, argomento divisivo per Pd e M5S. Si parla di antifascismo e basta. Insomma la pace rossogialla sulla guerra. Come rifugiarsi nella storia per schivare il presente.

 

Finalmente in piazza Santa Croce, sotto la sguardo vigile di Dante, Schelein e Conte si incontrano. Si danno la mano. Parlano di temi comuni, si fanno fare foto e riprese. Intanto dal palco continuano i comizi del presidente dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo, di Tomaso Montanari (“il fascismo è una montagna di merda”). Di sotto ecco il sacerdote della foto di Firenze: è il segretario della Cgil Maurizio Landini, che ufficia il matrimonio. Le telecamere sono tutte per lei, Elly, e poche per lui, Giuseppi. Ma non fa niente. La strana coppia sale sul palco e parte un’altra chiacchierata. Prima di salutarsi e darsi appuntamento a Roma. La segretaria del Pd viene salutata così mentre sale in auto: “Elly, facciamoli neri”.

 

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  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.