La nomina
La corsa al vertice della Cybersecurity: i nomi e i tempi
Dopo le dimissioni di Roberto Baldoni, oggi il sottosegretario Mantovano sarà sentito dal Copasir: i due profili più quotati sono quelli di Bruno Frattasi e Carlo Masi
Chi verrà nominato nuovo direttore dell’Agenzia per la Cybersicurezza? I tempi sono strettissimi, dopo l’addio di Roberto Baldoni (scelto da Draghi nel 2021) che ha consegnato a sorpresa le sue dimissioni nella serata di lunedì. Il governo punta a indicare il nome già domani, durante il prossimo Cdm che si terrà a Cutro: la scelta spetta alla presidenza del Consiglio e in particolare al sottosegretario Alfredo Mantovano, delegato alla Sicurezza e referente politico dell’Agenzia. Quest’ultimo sarà sentito oggi dal Copasir, nel corso di un’audizione in cui il sottosegretario comunicherà le sue personali valutazioni in vista della nomina.
Due sono i profili che circolano in queste ore. Il primo è quello di Bruno Frattasi, attuale prefetto di Roma ed ex capo di Gabinetto al ministero degli Interni sotto la guida di Luciana Lamorgese. Su Frattasi, stando alle indiscrezioni, ricadrebbe la preferenza di Mantovano. Mentre il secondo nome è quello di Carlo Masi, già ufficiale della Guardia di Finanza, ora magistrato della Corte dei Conti nonché consulente per la Difesa. In entrambi si osserva una netta discontinuità rispetto alle caratteristiche del predecessore: se Baldoni si poteva considerare a tutti gli effetti una figura “tecnica”, forte di un curriculum da esperto del settore (professore universitario e di fatto ideatore dell’attuale organizzazione dell’Agenzia), adesso la priorità sembra piuttosto la funzione di coordinamento. Così si spiegano le due candidature del tutto estranee al complesso mondo della sicurezza informatica, anche alla luce delle dichiarazioni trapelate ieri da una fonte dei Servizi: si cerca “un uomo dello stato, con un profilo istituzionale, in grado di avere una comunicazione corretta e non per forza un grande esperto della materia”.
In ogni caso, la scelta del nuovo vertice rimane tanto delicata quanto urgente. Basti pensare che nel rapporto annuale divulgato da Clusit (Associazione italiana per la sicurezza informatica), sono stati registrati soltanto nel 2022 quasi duecento attacchi hacker di minaccia verso l’Italia, con un aumento del 169 per cento rispetto all’anno precedente. L’esecutivo ha insomma gli occhi puntati addosso, come ha dimostrato il messaggio lanciato su Telegram dal gruppo di hacker filorussi Noname057: “La nostra serie di attacchi all’infrastruttura internet italiana può essere giustamente considerata riuscita. Vediamo come il nuovo capo di questo ufficio italiano se la caverà con le minacce informatiche provenienti dal team”.