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VIDEO | All'assemblea Pd il debutto da leader dem di Schlein. Bonaccini presidente

Un migliaio di delegati alla "Nuvola" di Fuksas a Roma. Gribaudo e Capone le nuove vicepresidenti, Fina tesoriere

Elly Schlein debutta da leader dem e si chiude il travagliato iter del congresso del Partito democratico. Con l'assemblea, che si tiene oggi alla "Nuvola" di Fuksas, a Roma, i circa mille delegati (705 in presenza e 221 in collegamento) hanno proclamato Elly Schlein nuova segretaria del Pd ed eletto Stefano Bonaccini presidente del partito (con un voto contrario e due astenuti). La deputata Chiara Gribaudo e la presidente del Consiglio regionale pugliese Loredana Capone sono le nuove vicepresidenti del Pd, il senatore Michele Fina tesoriere. 

  

Dopo la proclamazione Schlein ha abbracciato subito Stefano Bonaccini, con cui si è contesa il ruolo alle primarie, e poi il suo predecessore Enrico Letta. "Care tutte e cari tutti, grazie", ha detto la segretaria. "Non vogliamo più vedere irregolarità sui tesseramenti, abbiamo dei mali da estirpare, non vogliamo più vedere capibastone e cacicchi vari. Su questo dovremo lavorare tanto insieme, ne va della credibilità del Pd, su cui non sono disposta a cedere di un millimetro".

  

"Questo è il tempo di unire, non ci possono essere altre magliette che indossiamo che non siano quelle del Pd", ha detto dal canto suo il neo presidente Bonaccini.

  

Tra i primissimi ad arrivare al centro congressi dell'Eur, questa mattina, Dario Franceschini, che era stato il primo a scegliere Schlein insieme alla moglie Michela De Biase. L'accordo sulla presidenza ha aperto la strada a quella gestione unitaria del partito che finora era rimasta confinata nel cortile degli annunci e delle intenzioni. Nessuna spaccatura, nessuna conta. "Ci sarà un voto unitario sul presidente e sulla direzione - ha detto Bonaccini ai suoi delegati prima dell'assemblea - Sono passi che è importante fare insieme, quali segnali di unità del partito".

  

   

"Con Schlein oggi abbiamo una alternativa alla destra che si sta dimostrando inadeguata al governo, ha detto Nicola Zingaretti arrivando all'assemblea. "Nessuno può capire il tema delle correnti meglio di me. Noi siamo un partito che ha un pluralismo delle idee, ma diventa la nostra debolezza quando il pluralismo rimane solo gestione del potere. Dobbiamo ritrovare un partito che si metta al servizio di quello di cui l'Italia ha bisogno. Oggi con Elly Schlein inizia un cammino e io credo che saremo sempre di più", aggiunge l'ex segretario. Dopo più di una settimana di schermaglie sotterranee, nei giorni scorsi Schlein ha offerto a Bonaccini la presidenza, chiudendo così una trattativa più lunga e tesa del previsto. Il via libera al governatore dell'Emilia-Romagna ha reso più facile il percorso verso il coinvolgimento diretto dei sostenitori di Bonaccini nella segreteria, come chiesto dalla neo segretaria, che mira sì a dettare la linea, ma con una gestione unitaria, che coinvolga anche le altre anime del partito.

 

Per l'assemblea, l'appuntamento è dalle 10 alle 17 al centro congressi del quartiere Eur. Ad aprire la giornata, un minuto di silenzio per il senatore Bruno Astorre, scomparso nei giorni scorsi, e poi i videomessaggi di saluto di esponenti dei partiti del socialismo europeo: il presidente del Pse Stefan Löfven, la presidente del Gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento europeo Iratxe Garcia-Perez, il presidente della Spd Lars Klingbeil e il leader del partito socialista belga Paul Magnette. Dal Pd fanno sapere che "saranno i colori verde, bianco e rosso a incorniciare la platea dell'Auditorium". Titolo della giornata: "La forza della comunità, per le persone, per il pianeta".

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