Lite surrogata
La ministra Roccella e i sindaci fingono di litigare sulla Gpa, ma parlano di altro
Su figli delle coppie omogenitoriali il governo rimanda alla decisione della Cassazione. Intanto la politica si divide strumentalmente sulla maternità surrogata, tra opposte ipocrisie
La polemica tra il governo Meloni, la ministra della Famiglia Eugenia Roccella e i sindaci della principali città metropolitane – Roma, Milano, Bologna, Firenze, Napoli, Torino e Bari – si è arricchita ieri di un nuovo capitolo che avrà l’inevitabile effetto di generare nuova confusione. Gli eurodeputati dei gruppi dei socialisti, verdi e sinistra hanno votato l’emendamento dei liberali di Renew Europe al testo della risoluzione sullo stato di diritto della Ue che “condanna le istruzioni date dal governo italiano ai comuni di sospendere la registrazione delle adozioni delle coppie omogenitoriali”.
Che cosa significa? La polemica verte davvero sulla delicata questione della maternità surrogata, che il governo Meloni vorrebbe perseguire come reato su tutto il globo terracqueo? Non proprio. Bisogna procedere con calma per orientarsi tra le opposte ipocrisie. La ministra Roccella davanti alla richiesta di Sala, Gualtieri e gli altri primi cittadini di un incontro su una questione spinosa si è limitata a dire: “Non c’è confronto da fare, c’è una sentenza precisa. I sindaci sanno già cosa non possono fare”. Il riferimento è alla sentenza delle Sezioni unite della Cassazione dello scorso 30 dicembre, la bussola che il governo ha identificato e chiesto di rispettare attraverso una circolare del Viminale.
La Corte, partendo dalla richiesta di una coppia di genitori maschi di trascrivere come figlio di entrambi un bimbo venuto al mondo in Canada attraverso Gpa, ha sancito che “il provvedimento straniero non è trascrivibile”. Nonostante il presupposto della sentenza sia che “la legge non regola la sorte del nato malgrado il divieto” gli ermellini hanno ritenuto che lo stato negando la trascrizione “esprime la legittima finalità di disincentivare il ricorso alla pratica della maternità surrogata, che offende in modo intollerabile la dignità della donna, assecondando un’inaccettabile mercificazione del corpo”. Il diritto del bambino – secondo la suprema Corte – può essere comunque tutelato attraverso l’ “adozione in casi particolari”, la cosiddetta step child adoption. Il divieto imposto dal governo ai sindaci su questo punto si basa dunque su una giurisprudenza invalicabile. Il governo però non ha fermato solo le trascrizioni dei figli nati con Gpa (cosa che peraltro accadeva solo a Bologna e Milano e solo fino allo stop sancito dalla sentenza), ma anche quella dei figli di due donne (e dunque con gestazione portata avanti da una delle due) nati in Italia o all’estero con fecondazione assistita eterologa.
E’ questo che i sindaci – come rivendicato anche ieri da Gualtieri e Nardella – vogliono continuare a fare. La ministra Roccella non ha offerto risposte, lasciando spazio a chi dice che quella del governo non è solo una battaglia contro una pratica considerata degradante, la maternità surrogata, ma, più in generale, contro i figli delle coppie omogenitoriali. Pure la scelta dei sindaci sembra un modo facile per far polemica politica. Diceva ieri Giulia Crivellini, tesoriera dei Radicali italiani: “I sindaci devono combattere per poter trascrivere tutti i bambini, non solo quelli nati da una famiglia composta da due donne, altrimenti si creano discriminazioni su discriminazioni”. Su questo però le opinioni sono diverse. Beppe Sala e Matteo Lepore, se fosse possibile, riprenderebbero subito a registrare anche i figli nati con maternità surrogata, Dario Nardella no.
Per quanto riguarda davvero i figli nati da Gpa la battaglia è portata avanti da Radicali e +Europa che hanno chiesto ai sindaci un atto di disobbedienza civile e depositato un testo per le trascrizioni di tutti i figli delle coppie omogenitoriali alla Camera. Dice il deputato di +Europa Riccardo Magi: “L’adozione in casi particolari richiede l’assenso del genitore biologico, cosa succede in caso di una coppia che si lascia?”. Più Europa potrebbe depositare anche un progetto di legge per regolare la gestazione per altri solidale, cioè quella in cui non c’è uno scambio di denaro. Ieri Magi faceva notare: “Anche un grande partito di centrodestra, il Partito popolare spagnolo, ha aperto a questa possibilità, noi cosa aspettiamo?”.