la strategia
Gualtieri sul termovalorizzatore tira dritto (con o senza Schlein)
Secondo il sindaco di Roma l'impianto si farà "anche se dal Pd dovessero emergere linee diverse". Ma è convinto che la segretaria lo sosterrà
Roberto Gualtieri non ha alcun dubbio: il Pd a guida Elly Schlein lo sosterrà nel portare avanti la costruzione del termovalorizzatore a Roma. Del resto, come sostiene il sindaco della capitale, la fase in cui era legittimo dibattere, avanzare dubbi, dividersi e poi trovare una quadra, è oramai alle spalle. “E anche lì il sostegno del mio partito si è manifestato in tutte le sedi, a partire dall’Assemblea capitolina”.
L’impianto che dovrà rivoluzionare il ciclo dei rifiuti della città vedrà la luce non prima dell’estate 2026. Ma già adesso in Campidoglio è tutto un susseguirsi di incartamenti, pratiche, documenti e lavori, visto che siamo nella cosiddetta fase operativa del piano, che è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale, ha visto aprirsi e chiudersi la manifestazione d’interesse, e sta per procedere con le gare e poi con l’inizio dei cantieri. Per questo nell’entourage del sindaco quasi si straniscono quando gli si chiede: ma Schlein vi ha dato rassicurazioni? Quasi a voler rispondere: e a cosa servono, visto che l’impianto lo costruiamo lo stesso?
E però è un dato di fatto che sin dal suo insediamento, la nuova segretaria del Pd abbia evitato di parlare di un’infrastruttura che per la città di Roma rappresenta una partita strategica centrale. Avendo un sindaco del suo stesso partito, perché non ha rilasciato dichiarazioni pubbliche? Se lo sono chiesti anche all’interno del Pd romano. In più, molta apprensione hanno creato i rumors secondo cui nella nuova segreteria il ruolo di responsabile dell’Ambiente dovrebbe essere ricoperto da Rossella Muroni, ex presidente di Legambiente, ambientalista di ferro che sul termovalorizzatore di Roma ha un’opinione piuttosto netta: “E’ un errore. Si punti su differenziata, porta a porta e su impianti di recupero, per tutte le frazioni raccolte, che vadano in un’ottica di economia circolare. Non ancoriamoci al passato, Roma ha bisogno di una crescita che miri al futuro”, ha detto. Non esattamente la linea Gualtieri. Che giovedì, raccogliendo il sostegno del Commissario europeo all’Ambiente Virginijus Sinkevicčius in visita all’ex discarica di Malagrotta, ha molto insistito sulla natura green del progetto, che anche grazie all’utilizzo di un sistema ferroviario permetterà di togliere dalla strada migliaia di tir.
Il sindaco e la segretaria si sono incontrati mercoledì sera alla prima del nuovo film di Veltroni. Li hanno visti parlare per alcuni minuti (avranno discusso anche del termovalorizzatore? Chissà). Ma tra i due c’è un rapporto consolidato, nato quasi dieci anni fa a Bruxelles, dove entrambi hanno ricoperto il ruolo di europarlamentare. Incontri ufficiali tra i due per adesso non ce ne sono in agenda. Ma almeno dalla parte del sindaco la lettura è tutt’altro che astiosa: ci sarà presto l’occasione.
Fatto sta che al di là di quello che potrebbe o non potrebbe dire Schlein pubblicamente, Gualtieri è stato categorico. Tira dritto, senza sorprese. E quando ieri a Radio24 gli hanno chiesto se il piano si farà anche qualora dal suo partito dovessero emergere dubbi, lui ha ostentato una notevole sicumera: “Sì”. Sgombrando il tavolo da potenziali clamorosi rivolgimenti. Che poi questa sicurezza si rifletta in un posizionamento cristallino della nuova leadership del Pd, sempre attenta a non urtare le sensibilità ecologiste, è ancora tutto da vedere.