Roma Capoccia

Gualtieri a Rocca Cencia esulta: "Ora qui basta rifiuti"

Gianluca De Rosa

Il sindaco nel quartiere dopo la decisione di chiudere l'impianto di trattamento dei rifiuti. Davanti al sito in tanti lo aspettano per festeggiare, ma intorno prevale l'indifferenza

A Rocca Cencia, borgo sfilacciato sulla Prenestina al di là del Gra, basta respirare per capire l’importanza dell’annuncio fatto due giorni fa dal sindaco Roberto Gualtieri. “Dopo 17 anni chiudiamo per sempre il Tmb di Ama a Rocca Cencia”. C’è una puzza insopportabile. E i rappresentanti dei comitati assicurano: “E questo non è niente, venite l’estate!”. Leone, 50 anni, un’azienda vinicola sulla collina che guarda l’impianto, proprio al confine tra il comune di Roma e quello dei castelli di Montecopatri, conferma: “L’estate la puzza arriva fino a su, a chilometri di distanza, una cosa intollerabile, la chiusura è davvero una grande notizia”. Il primo effetto della scelta di Gualtieri di realizzare un nuovo termovalorizzatore per la capitale.

 Il sindaco è venuto qui, dove la città si sfarina lungo la consolare, per festeggiare la chiusura. Sotto un cielo plumbeo si sono radunati davanti all’impianto una cinquantina di persone: consiglieri municipali, cittadini, esponenti dei comitati. Fabio Mercanti del Cau (comitato associazioni unite) ha un mazzo di fiori. “Qui giace…”, si legge. “Non il sindaco”, si affretta a dire lui. “Qui giace l’impianto”. “E finalmente”, aggiunge. “Abbiamo dato disposizione ad Ama di svuotare la fossa da 6 mila tonnellate di rifiuti, in massimo 21 giorni. Oggi è arrivata la notifica del dissequestro dalla magistratura e Ama rientra in pieno possesso dell’ impianto”, ha esultato Gualtieri dal palchetto allestito per l’occasione.


Chi ha partecipato all’evento è visibilmente contento. “Non ci credo”, “E’ una svolta”, sono i commenti unanimi dei cittadini. “Adesso – dice Saverio 35 anni – faranno un impianto per il trattamento del multi materiale e forse un’isola ecologica, cose che possiamo accettare”. Al posto del Tmb, all’interno del sito un tritovagliatore taglierà i rifiuti che saranno poi compattanti per essere inviati ai termovalorizzatori fuori Regione. “Si tratta di passaggi che non determinano il trattamento e il deposito del rifiuto, non hanno l’impatto di un Tmb, che invece ha la fossa dei rifuiti umidi la cui permanenza determina gli odori”, ha assicurato il sindaco.


Molto meno coinvolti di militanti dem e comitati i cittadini dei quartieri limitrofi. Giorgia 28 anni, commessa del bar di Colle del Sole, frazione a poche centinaia di metri dall’impianto ammette: “Ha stupito anche me, ho letto sul giornale che si combatteva contro questo impianto da un sacco di tempo e invece niente, da stamattina l’unica persona che è passata qui e ha commentato la notizia è un signore che organizza le manifestazioni, gli altri neanche lo sapevano e quando gliel’ho detto hanno commentato ‘ah, bene’ senza particolare entusiasmo. Incredibile, eppure qui  c’è una puzza che non si vive,  soprattutto l’estate”.


La scelta del sindaco comunque è stata in parte obbligata. Il revamping dell’impianto, che sarebbe stato utilizzato poi solo fino al 2026, quando Gualtieri conta di avere il nuovo termovalorizzatore, sarebbe costato quasi 50 milioni più dei costi aggiuntivi che serviranno per spedire la monnezza nei termovalorizzatori di mezza Italia e anche in Olanda.

Intanto la questione ha generato un nuovo scontro la Cgil romana – già sul piede di guerra contro il termovalorizzatore – e il sindaco Gualtieri. “Ama ha scelto senza consultarci, ora che ne sarà degli 80 lavoratori dell’impianto?”, ha tuonato in una lettera inviata a Gualtieri e all’assessora Sabrina Alfonsi il segretario generale della Fp Cgil di Roma e Lazio Gaetano Cenciarelli. Milo 28 anni, commesso del bar, proprio accanto all’impianto racconta: “Quelli di Ama che vengono a fare colazione qui la mattina sono in effetti molto confusi: non sanno dove devono andare adesso con i camion, forse all’impianto privato che rimarrà comunque aperto”. Si tratta del Tmb di Porcarelli, non lontano da quello di Ama. Su questo punto il vicepresidente del consiglio del VI Municipio, il dem Flavio Mancini auspica: “So che ci sarà un interlocuzione con il sindaco e Ama che spero porti a un esito costruttivo”.