Roma Capoccia
Stadio della Roma, i consiglieri tentennano sul via libera nelle commissioni
E c'è chi maligna: "Dietro alla melina lo scontro tra correnti e l'intenzione di tenere il sindaco sulla graticola"
Ci sono alcune novità sul nuovo stadio della Roma che i proprietari del club giallorosso, gli americani Friedkin, vogliono regalare ai tifosi entro in 2027, l’anno del centenario giallorosso. La prima è che siamo già un po’ in ritardo. Ieri la responsabile unica del procedimento per il nuovo stadio di Pietralata, Enrica De Paulis, è intervenuta durante una commissione capitolina congiunta Lavori pubblici e Patrimonio per fare il punto sulle interlocuzioni con la società giallorossa per superare alcuni dei punti critici presenti nel progetto di fattibilità tecnico economico avallato dal Campidoglio con una delibera di giunta che gli assegna l’interesse pubblico. Tre su tutti: espropri, parcheggi e trasporto pubblico.
In commissione si è partiti parlando proprio degli espropri. “L’area dove sorgerà lo stadio è stata tutta espropriata tranne un lotto”, ha spiegato De Paulis. E - assicurano dall’avvocatura capitolina - non dovrebbero esserci eccessivi rischi in caso di ricorsi. Ironia della sorte, il proprietario dell’unico lotto non ancora espropriato era in commissione. “Non avete concluso proprio niente, questo progetto è uno schifo e io i miei figli che vanno a scuola in zona dove li porto adesso?”. Si andrà avanti lo stesso. Per quanto riguarda i parcheggi - sottodimensionati rispetto all’esigenze - la Roma ha proposto di aumentare le capienze lì dove già previste. Realizzando, ad esempio alcuni piani in più nei parcheggi già inseriti nel progetto. Sul trasporto pubblico si punta sulla chiusura dell’anello ferroviario per aumentare la frequenza dei treni. Ma veniamo al ritardo. As Roma e Campidoglio contavano di portare la delibera per l’interesse pubblico in assemblea capitolina entro marzo, siamo ad aprile e la delibera non ha ancora ottenuto il via libera delle commissioni competenti. C’è chi sul punto maligna. “Guarda i nomi dei presidenti di commissione, Antonio Stampete e Yuri Trombetti, sono quelli che al congresso hanno sostenuto Schlein e che ora vogliono tenere Gualtieri sulla graticola“. Stampete dal canto suo fa sapere: “A stretto giro convocheremo un’altra commissione congiunta per dare il parere, è chiaro che prima dobbiamo informarci anche per presentare eventuali emendamenti”. Tra i più battaglieri ecco il verde Nando Bonessio: “Serve garantire ai consiglieri di avere voce in capitolo anche dopo il voto sull’interesse pubblico sul progetto di fattibilità, proprio su questo presenterò un emendamento alla delibera”.