botta e risposta
Il Terzo polo a un passo dalla rottura
Azione e renziani litigano sul congresso del partito unitario. I primi chiedono lo scioglimento di Italia viva e contestano il dinamismo su più fronti di Renzi, i secondi accusano Calenda di non voler un reale confronto democratico per paura di perdere la leadership
“Ma figuriamoci”. Al cronista dell’AdnKronos che gli chiedeva di commentare la quasi rottura tra Azione e Italia viva sul partito unitario e unico tra le due forze da tempo in cantiere Carlo Calenda rispondeva così, sminuendo. Eppure la tensione tra i promessi sposi è alta da giorni ed oggi è arrivata alle stelle.
I botta e risposta, a colpi di spin sempre più virulenti, sono cominciati questa mattina in un susseguirsi di rimpalli che danno l’idea della situazione e lasciano pensare che la strada per il partito unitario sia sempre più stretta. Al di là del ruolo di Matteo Renzi molto contestato da Azione - “Fa il giornalista, il conferenziere, il senatore, se dici di fare un passo di lato lo devi fare davvero” -, degli screzi dei giorni recenti (“Forza Italia attacca Carlo e i renziani invece di replicare difendendolo lo attaccano insieme a loro”), il problema vero è legato al congresso dell’ipotetico nuovo soggetto politico.
La richiesta di Azione è lo scioglimento di Italia Viva. “La pazienza del gruppo dirigente di Azione si è esaurita. In settimana si capirà se questo nodo si potrà sciogliere. Se così non sarà il partito unico non potrà nascere”, ha dichiarato all’Ansa un anonimo dirigente del prtito di Calenda. “L'unico problema dirimente oggi per la costruzione del partito unico dei liberal-democratici - ha aggiunto - è che Renzi non vuole prendere l'impegno a sciogliere Italia Viva e a finanziare il nuovo soggetto e le campagne elettorali". L’accusa anonima ma esplicita è in sostanza questa: Renzi, non sciogliendo il suo partito, vuole tenersi il salvadanaio. Italia viva d’altro canto raccoglie ancora attraverso il 2 per mille circa un milione di euro. Non solo: proprio nelle ultime ore il partito renziano ha lanciato il tesseramento per il 2023. Tutt’altro che scioglimento insomma, c’è odore di adunata delle truppe in vista del congresso del nuovo partito, fissato per il 10 di giugno.
Lato Iv replicano ad Azione proprio battendo su questo punto. Accusano Calenda di non volere un congresso vero, ma una semplice assemblea che certifichi la sua leadership. “Non c'è nessun tatticismo di Italia Viva. Abbiamo deciso di fare un congresso democratico in cui ci si confronti a viso aperto e non con le veline anonime”, hanno replicato alle accuse giunte in mattinata Alessia Cappello e Ciro Buonajuto, portavoce nazionali di Italia Viva. "Per il congresso - hanno aggiunto - ci sono le date già fissate, ci sono le regole decise da Calenda comprese quelle sul tesseramento, ci sono i gruppi di lavoro con i nomi già decisi, c'è il comitato politico. Noi siamo pronti al congresso che Calenda ha chiesto di fare. E ci mettiamo nome e cognome. C'è qualcuno che cambia idea una volta al giorno, ma quel qualcuno non siamo noi". Da Iv fanno filtrare ad agenzie e giornali che il leader di Azione avrebbe paura di una candidatura contrapposta, quella di Luigi Marattin. Non un problema di scioglimento dei soggetti costituenti insomma, ma il timore di perdere la leadership del nuovo partito.
A dare l’idea che lo strappo sembra essere vicino l’intervento di tutti i fedelissimi dell’ex premier. Da Maria Elena Boschi: “Abbiamo scelto di fare un partito unico e abbiamo già definito le date. Noi non cambiamo idea e lavoriamo in questa direzione”, all’ex ministra
Elena Bonetti: “È urgente costruire un partito di centro che ricomponga le idee riformiste, liberali e popolari”, fino a Teresa Bellanova “Facciamo il congresso e in quella sede discutiamo di tutto. Nei partiti democratici si fa così”, e Ivan Scalfarotto: “Fortunatamente con il 10 giugno parte il congresso del partito unico e tutti i dubbi saranno sciolti nel fisiologico gioco democratico".
Questa sera alle 21.30 alla Camera Renzi riunirà i suoi. Un appuntamento già in agenda da venerdì proprio per parlare del partito unico con Azione.