Il personaggio
Arianna Meloni, dalle nomine di Terna al gossip: quanto veleno contro di me
La sorella della premier: "Dicono che l'ad della società sia mia amica, ma non è così". E su Silvestri, la deputata di FdI diventata mamma: "Ho letto cose assurde, ma ho le spalle larghe. Gli attacchi non finiranno"
“Ora non posso, sono in riunione. E comunque che ho fatto questa volta?”. Arianna Meloni, sorella di Giorgia, è sempre pronta alla battuta. Mini biografia: due anni in più della capa del governo, moglie del ministro Francesco Lollobrigida detto Lollo, dirigente apicale di Fratelli d’Italia, mai candidata (“non mi piace parlare in pubblico, lo feci solo una volta in tv da Santoro: mai più”).
Legatissima alla sorella minore, infanzia difficile, per anni hanno dormito insieme su una brandina in corridoio a casa della nonna (“una da capo e una da piedi”). Le sono state attribuite le scelte di Enrico Michetti (candidato mitologico a Roma), la lista dei ministri, l’ultima parola su Francesco Rocca alla regione Lazio. Potere purissimo. Dio, patria e tinello. Fra chiacchiere d’osteria e realtà. Adesso l’ultima è che Giuseppina Di Foggia – neo ad di Terna nonché prima donna manager di un’azienda di stato – sarebbe sua amica. “Ecco, non è così. Ma ormai tra nomine e gossip, non ci facciamo mancare nulla”.
Arianna Meloni quando ha letto che avrebbe ispirato lei la nomina nella importante società ha sgranato gli occhi: “Sì, ero stupita dalla lettura dei giornali. Oddio, possibile che la conosca e non me ne ricordi? Così ho scritto a Giorgia: ma io la conosco la nuova ad di Terna?”. E la premier? “Mi ha risposto: non lo so, penso di no”. Ma a queste ricostruzioni dice di avere fatto ormai il callo. Fanno parte del gioco. “Penso che il veleno continuerà ancora contro di me e contro di noi. Basti pensare a cosa è successo recentemente”.
E qui si entra, in punta di piedi e chiedendo permesso, in una storia abbastanza surreale capitata nel primo partito d’Italia. La deputata di FdI Rachele Silvestri, due settimane fa, si è sentita in dovere di scrivere una lettera al Corriere per “porre fine alle calunnie che circolavano nelle chat”. Secondo le quali avrebbe avuto un figlio da un importante parlamentare del suo partito, e non dal suo compagno Fabio. Altro che utero in affitto, qui saremmo stati al comodato d’uso.
Una bolla di veleno terminata con le parole della deputata Silvestri, rimaste sospese così a mezza aria: “Sono stata costretta al test del dna per tutelare mio figlio di tre mesi”. Ma costretta da chi? La vicenda non è stata chiarita, resa pubblica sì, ma non del tutto. Privacy salvo intese.
Il gossip di Palazzo e le ricostruzioni di alcuni giornali hanno tirato fuori dal mazzo addirittura il nome di Francesco Lollobrigida, super ministro del governo di Giorgia Meloni nonché marito della sorella Arianna, appunto. Sarebbe stata una fiction di Netflix: The Crown, ma alla Garbatella. “Sì, anche questa abbiamo dovuto sopportare, ma abbiamo le spalle larghe”.
A. Meloni, sorella madre della real casa, dice di non essersela presa particolarmente. E alle amiche ha confidato con una battuta delle sue: “Peccato che nessun giornale abbia scritto in maniera chiara una cosa del genere. Così saremmo andati in vacanza con i soldi del risarcimento delle querele. Anzi no, mi correggo: li avremmo devoluti tutti in beneficenza: molto meglio”.
Arianna Meloni conosce Rachele Silvestri come conosce tutti gli eletti in Parlamento del suo partito. E’ un’autorità, anche se discreta. Bastava osservarla all’ultima assemblea programmatica di Fratelli d’Italia, prima delle elezioni, che si fece a Milano. Tutti in fila a salutarla, abbracciarla, a parlarle. Ari di qua, Ari di là. Da poco è diventata responsabile del tesseramento di FdI e prossimamente è probabile che le diano (o che se lo prenda) anche un dipartimento tematico. Con tanti eletti finiti nel sottogoverno, ci sono ruoli interni in Via della Scrofa che rimangono vacanti. Arianna Meloni capisce, da donna, lo sfogo di Rachele Silvestri “sottoposta a tanto veleno gratuito su una cosa così importante come la nascita di un figlio”. Ma allo stesso tempo ha confessato a chi la conosce bene che non avrebbe inviato la lettera al Corriere per non alimentare ancora di più questa storia. Brutta e che coinvolge le famiglie. Sarà per dissimulazione o perché ha davvero le spalle larghe che le ha fornito la vita, ma la sorella della premier non se ne fa un cruccio: guarda avanti, al sol dell’avvenire meloniano. Anzi, racconta di essersi fatta anche una risata quando ha letto che avrebbe cacciato il marito-ministro da casa. In verità la famiglia si è solo trasferita, tutta insieme, di un paio di isolati in un altro appartamento. Tutto passa, insomma, fino alla “prossima cattiveria”. Il giorno di Capodanno, in una delle poche incursioni sui social, la sorella maggiore della premier si è sfogata così: “Auguri a chi ha creduto, a chi non l’ha fatto ma si sta ricredendo, auguri anche ai rosiconi che non si ricrederanno mai per puntiglio. Auguri ai nostri amici e ai nostri nemici che remano contro, sarà davvero difficile fermare la sola e unica voglia di fare bene nell’interesse di tutti e mai in quello personale. Sarà un grande anno perché questo è il nostro vero augurio”. A seguire la foto con Giorgia. Provate a dividerle, se ci riuscite.