Il nodo
M5s e Verdi-Si costringono Schlein a rompere il silenzio sul termovalorizzatore a Roma
Due ordini del giorno al decreto Pnrr chiedono la revoca dei poteri straordinari per Roberto Gualtieri. Mercoledì il voto alla Camera: il Pd dovrà prendere posizione. Bonaccini invita al pragmatismo, la segretaria mantiene il silenzio
Per il Pd si sta avvicinando l’ora della verità sul termovalorizzatore a Roma. Il partito è diviso al suo interno fra chi sostiene il sindaco della capitale, Roberto Gualtieri, favorevole alla costruzione dell’impianto, e chi invece ne denuncia l’inopportunità, con posizioni vicine a quelle del Movimento 5 stelle e dell’alleanza Verdi-Sinistra italiana, da sempre contrarie. Proprio da loro, infatti, sono in arrivo due ordini del giorno alla Camera che costringeranno inevitabilmente i dem a esprimere un voto e dunque a decidere, in un senso o nell’altro. Al centro ci sono i poteri da commissario straordinario che il decreto Pnrr attribuisce a Gualtieri: M5s e Verdi-Si chiedono la revoca, con l’obiettivo di bloccare l’iter dell’impianto. La data X è mercoledì, quando si voterà il testo e quindi anche i due documenti in appendice: dalla decisione che prenderanno i deputati dem si capirà qual è la posizione di maggioranza nel Pd. Con il serio rischio di incorrere nel caos.
Per ora, infatti, l’unica certezza è la sovrapposizione di dichiarazioni dal tenore diverso, se non opposto: l’ultima, e forse la più significativa, è arrivata ieri dal candidato sconfitto alle primarie, Stefano Bonaccini. Il quale, sul tema, è stato chiarissimo: “Non sostenere Gualtieri sul termovalorizzatore sarebbe un errore clamoroso”. Parole che suonano come un avvertimento alla neoeletta leader del partito, che si è trincerata dietro un silenzio ambiguo; ma anche e soprattutto ad alcuni membri della segreteria, di avviso apertamente contrario. Come il nuovo responsabile alla Cultura Sandro Ruotolo, che ha di recente proposto un referendum per far decidere i cittadini, o la rappresentante all’Ambiente Annalisa Corrado, che da fondatrice di Green Italia ha palesato più volte le sue perplessità. La segreteria dovrebbe riunirsi il prossimo venerdì per risolvere le contraddizioni e far emergere una linea condivisa. Ma, con la mossa di M5s e Verdi-Si, potrebbe già essere troppo tardi.