A tutta sardina
"Ultima generazione? Sbagliano metodo". Parla Santori
L'ex sardina oggi nella direzione del Pd critico con gli eco attivisti. Sul termovalorizzatore di Roma dice: "è il male minore"
“Nella mia vita di attivista prediligo altre forme di protesta: ai conflitti preferisco gli assist, mentre la protesta di Ultima Generazione temo non aiuti a parlare del merito delle cose, dovrebbero ricordarsi di come cominciò Greta Thunberg, seduta senza fare danni davanti al parlamento”. Mattia Santori, già “capo delle Sardine”, poi consigliere comunale a Bologna con tanto di endorsment di Romano Prodi e oggi fresco membro della direzione del Pd di Elly Schlein (dopo l’addio di Fioroni ebbe da dire: “Per un Fioroni che se ne va acquistiamo 100 mila nuovi iscritti”), non ama gli eco attivisti, o come li chiama la destra gli eco vandali di Ultima Generazione, i ragazzi che bloccano il raccordo anulare o imbrattano palazzo Vecchio trasformando il sindaco di Firenze Nardella in un centometrista e in un meme indimenticabile. “Anche la disobbedienza civile – dice la sardina ormai dem d’apparato – si può fare in modi diversi più 'supportive'. Faccio un esempio: qualche anno fa attivisti ambientali qui a Bologna disegnarono una ciclabile per terra perché ritenevano fosse necessaria, lo fecero infrangendo le regole perché la tracciarono contromano. Grazie alla costruttività creativa di quel gesto però adesso abbiamo una ciclabile disegnata dal comune, perfettamente a norma, esistono insomma forme di protesta più collaborative nei confronti delle amministrazioni che non vogliono distruggere l’ambiente, ma magari hanno bisogno di un aiuto dal basso per cambiare le cose”.
Santori teme comunque la criminalizzazione degli attivisti indagati dalla Procura di Padova per associazione a delinquere, reato per il quali si rischiano pene fino a sette anni. “Io – dice – non li demonizzo, mentre prima il governo con i nuovi reati, poi la Procura di Padova in cerca di visibilità con un’indagine che ipotizza pene esemplari, non solo li criminalizzano, trattandoli come terroristi, ma agendo così fanno il gioco di Ultima Generazione: chi fa disobbedienza civile lo fa per attirare l’attenzione e se siamo qui a parlarne vuol dire che ci sono riusciti, personalmente spero almeno siano capaci di dirottare quest’attenzione verso il merito della questione ambientale”.
Santori è entrato nella nuova direzione Pd targata Elly Schlein insiema all’altra sardina nota Jasmine Cristallo, per la quale si ipotizzava anche un posto in segreteria, evenienza che aveva fatto storcere il naso a tanti dentro al Pd. Ci sono rimasti male?Tutt’altro. Dice Santori: “Elly ha scelto con intelligenza, guardando alle competenze e al tempo a disposizione, io e Jasmine Cristallo abbiamo già altri impegni, non abbiamo mai pressato per essere dentro alla segreteria, ci fidiamo di Elly e siamo contenti che comunque siano entrate dentro al Pd persone dalla società civile e di un mondo di cui anche noi facciamo parte, la vera notizia è che finalmente non hanno prevalso le correnti”. Intanto la segretaria è alle prese con chi l’ha accusa di essere troppo poco loquace, pensosa e poco dichiarante. Sul punto Santori la vede come Repubblica. “Elly ha capito che l’ingombranza mediatica alla lunga stomaca: Calenda, Conte, Salvini a forza di fare così hanno perso smalto. Il posizionamento politico è fatto anche di silenzi e attese, Berlusconi lo aveva capito prima di tutti e spesso rallentava la comunicazione per non stomacare. Poi – aggiunge la sardina – bisogna lavorare prima di comunicare, per essere credibili non si può stare sempre a parlare anche perché sulle questioni più spinose, come quella del termovalorizzatore a Roma, è giusto mediare: c’è un sindaco coinvolto, una responsabile Ambiente della segreteria, ci sono diverse posizioni anche nella Regione Lazio quindi non c’è niente di strano se prima di parlare si cerca appunto di ragionare insieme”.
A proposito, come finirà la questione termovalorizzatore? “Purtroppo quando la politica non decide lo fanno i fatti. Se siamo arrivati a parlare di un termovalorizzatore è perché per troppo tempo non si è agito, se non studi e sviluppi dei meccanismi virtuosi per il riciclo e l’economia circolare succede che l’urgenza dei fatti ha la meglio sull’optimum ambientale e sostenibile, credo che i dati ci diranno proprio questo: che non c’è più tempo e il termovalorizzatore è il male minore, d’altronde se l’alternativa è spendere milioni per trasportare i rifiuti…”.