L'intervista

"Ma quale discontinuità?". Perché Schlein non piace alla sinistra-sinistra: parla Marta Collot

Ruggiero Montenegro

"Il Pd ha tirato la volata a Meloni e continua a farlo. I diritti civili non si possono contrappore a quelli sociali. La maternità surrogata? Specchietto per le allodole, il dibattito è viziato: le donne non sono tutte uguali", dice la leader di Potere al popolo

Ma quale discontinuità? “C’è un’ipocrisia di fondo. Dai diritti all’ambientalismo fino alla guerra in Ucraina, con Elly Schlein non vediamo alcun tipo di differenza nel Partito democratico”. Guardando da sinistra, da quella sinistra più sinistra della sinistra, il nuovo corso dem è esattamente come quello precedente. “Hanno tirato la volata alle destra, continuano a farlo, e i ceti popolari alla fine votano Giorgia Meloni”. Non ha molti dubbi Marta Collot, leader di Potere al Popolo, secondo cui – al di là delle dichiarazioni di facciata – la sostanza non è cambiata. E non cambierà.

La sostanza di cui parla al Foglio Collot descrive un Pd poco attento alle questioni sociali, che finisce per appiattirsi su altre istanze. Uno schema che l’avvio di segreteria di Schlein, nella sua lettura, conferma: “Sembra che i diritti civili siano qualcosa che si possa scollegare da quelli sociali, contrapporre. E invece la piena realizzazione di certi diritti è possibile solo affrontando le istanze sociali. Altrimenti sono solo un’illusione. Per noi le due cose vanno portate avanti insieme, e questo Pd – come quello di Letta- ripropone lo stesso approccio”.

Passaggio quasi obbligato di questi tempi è allora quello sulla gestazione per altri, la cosiddetta maternità surrogata, su cui la segretaria del Pd si è detta favorevole. “Su questo punto il dibattito è viziato”. Ci spieghi meglio. “Si utilizza un tema serio come specchietto per le allodole e si dà modo alla destra di attaccare altri diritti, quelli delle coppie omosessuali, per esempio”, sottolinea Collot, che invece ritiene necessaria un’analisi più approfondita. “E’ chiaro che anche rispetto alla Gpa, le donne non sono tutte uguali e ogni analisi sul tema non può prescindere da una valutazione delle condizioni economiche. Così la maternità surrogata rischia di diventare un ricatto e non una libera scelta”.

E’ un po’ la questione posta con una lettera aperta da cento femministe, che hanno chiesto un incontro a Schlein. Al netto dei duri giudizi, Collot si siederebbe al tavolo con la leader dem, magari su altri temi? Dopotutto è andata in scena da pochi giorni la prima segreteria del Pd, dopo il Congresso. Nemmeno il beneficio del dubbio? “No, assolutamente. Perché dal nostro punto di vista sarebbe una sorta di accanimento terapeutico. Abbiamo già visto l’arrivo di nuove figure, apparentemente di sinistra. Il Pd è un problema per le classi popolari, al di là di chi sia il segretario”.

Lo scetticismo di Collot, d’altra parte, non nasce oggi. Vive a Bologna, eterno laboratorio politico – quasi sempre sempre a sinistra – da cui provengono Schlein e Bonaccini, le due figure che hanno scalato il Pd al recente Congresso. Un osservatorio in qualche modo privilegiato, “Alle regionali in Emilia Romagna, Schlein si è presentata con la sua lista, Emilia coraggiosa. Sembrava dovesse fare la rivoluzione, non ha fatto nulla. Non si è mai smarcata dal presidente Bonaccini. E anche in un periodo difficile come la pandemia, non ha fatto niente di sinistra”, sottolinea l’esponente di Pap, che pure per questo non vede ragioni per aspettarsi cambi di passo. Si riferisce anche al fatto che all’elezione della segretaria abbiamo contribuito, in maniera decisiva, personaggi non proprio di primo pelo, i Franceschini e i Boccia.

Per certi versi, sono alcune delle perplessità che aveva espresso qualche giorno anche Fausto Bertinotti (seppur da un altro punto di vista) in un’intervista al Giornale. Insomma, perché Schlein proprio non convince? “I giovani o i pensionati, chi ha oggi meno prospettive, o non ne ha proprio, non può vedere in lei alcun riscatto, in quanto sa che una grossa fetta di responsabilità è anche del centrosinistra”, aggiunge Collot che certe dinamiche le conosce da vicino. L’anno scorso era un’insegnante precaria, oggi lavora in falegnameria. Sarebbe la perfetta anti Schlein. Possiamo scrivere così? “No per carità, nessuna personalizzazione”, risponde con una battuta. “Semmai anti-Pd. Questo sì”.

 

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