L'ex M5s Manlio Di Stefano ha un contratto che non potrebbe avere

Giulia Pompili

Pur avendo avuto per anni le deleghe allo spazio, il fedelissimo di Di Maio ha ottenuto un contratto con Axiom Space, colosso americano della space industry, a pochi mesi dalla fine del suo mandato. La legge Frattini però dice che è vietato, e c'è una ragione

Da un paio di mesi l’ex sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano, pentastellato di ferro poi trasformato in atlantista di ferro, ha un nuovo lavoro. Palermitano, classe 1981, eletto per la prima volta in Parlamento nel 2013 nel gruppo del Movimento cinque stelle, a quanto risulta al Foglio, che ha consultato tre diverse fonti qualificate, Di Stefano sarebbe ora senior advisor della Axiom Space, colosso dell’industria aerospaziale con quartier generale a Houston, in Texas


Eppure è difficile trovare online qualcosa su questo suo nuovo ruolo. Il 22 febbraio scorso la Vietnam News Agency riporta di una riunione del Comitato dei paesi Asean a Roma a cui ha partecipato Di Stefano in qualità di consulente senior della Axiom. Sul suo profilo Twitter, molto poco aggiornato da quando non è più al governo, ci sono un paio di ritweet al profilo ufficiale di Axiom Space.  E c’è probabilmente un motivo per questa riservatezza. E’ l’articolo 2, comma 4, della legge numero 215 del 20 luglio 2004, la cosiddetta “legge Frattini” che regola i conflitti d’interessi. Per i dodici mesi successivi dalla fine dell’incarico di governo, è infatti ritenuto “incompatibile” “esercitare attività professionali o di lavoro autonomo in materie connesse con la carica di governo, di qualunque natura, anche se gratuite, a favore di soggetti pubblici o privati”. L’incarico di Di Stefano da sottosegretario si è concluso il 21 ottobre dello scorso anno, con la fine del governo Draghi. E durante il suo mandato, Di Stefano aveva proprio le deleghe alle “questioni relative allo spazio e all’aerospazio”. Un mandato che il sottosegretario aveva preso molto seriamente: convegni, sopralluoghi, promesse e visite. Neanche un anno fa, il 3 maggio del 2022, durante una missione negli Stati Uniti da sottosegretario agli Esteri, Di Stefano era perfino andato in visita alla sede di Axiom Space insieme con il colonnello Walter Villadei, e si era molto parlato del contributo italiano al gigantesco progetto della Axiom per la costruzione della prima stazione spaziale orbitante commerciale della storia con il contributo di Thales Alenia Space. 


La legge Frattini sui conflitti d’interessi prevede che sia obbligatorio comunicare all’Antitrust eventuali ruoli incompatibili con un incarico di governo prima dell’inizio del proprio mandato. Per gli incarichi che vengono assunti dopo la fine del proprio mandato nell’esecutivo, invece, formalmente non c’è obbligo di comunicazione, ma è sempre l’Antitrust l’autorità che vigila su questo tipo di incompatibilità, che sono comunque vietate a garanzia che le attività svolte durante il periodo al governo siano state portate avanti per l’interesse nazionale, e non personale.  


Fedelissimo dell’ex ministro dello Sviluppo economico e degli Esteri, Luigi Di Maio, Di Stefano il 27 giugno del 2022 aveva lasciato il Movimento cinque stelle per aderire agli scissionisti di Insieme per il futuro – uno dei partiti politici dalla vita più breve della storia – che alle elezioni politiche del 25 settembre dello scorso anno non aveva superato la soglia di sbarramento del 3 per cento. 

  • Giulia Pompili
  • È nata il 4 luglio. Giornalista del Foglio da più di un decennio, scrive soprattutto di Asia orientale, di Giappone e Coree, di Cina e dei suoi rapporti con il resto del mondo, ma anche di sicurezza, Difesa e politica internazionale. È autrice della newsletter settimanale Katane, la prima in italiano sull’area dell’Indo-Pacifico, e ha scritto tre libri: "Sotto lo stesso cielo. Giappone, Taiwan e Corea, i rivali di Pechino che stanno facendo grande l'Asia", “Al cuore dell’Italia. Come Russia e Cina stanno cercando di conquistare il paese” con Valerio Valentini (entrambi per Mondadori), e “Belli da morire. Il lato oscuro del K-pop” (Rizzoli Lizard). È terzo dan di kendo.