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Contro mastro ciliegia

Il 29 aprile non è un anti 25 aprile

Maurizio Crippa

Il ricordo, a pochi giorni di distanza dalla festa della Liberazione, della morte per mano di estremisti rossi, di un giovane militante del Fronte della Gioventù nel 1975

Buon 25 aprile a tutti. E se la frase di Calamandrei scelta dal governo delle destre per il 78esimo anniversario, “La libertà è come l’aria”, non garbasse a qualcuno (putacaso, il gramo vignettista del Corriere) auguriamolo almeno con le parole di un anno fa di Liliana Segre, dedicate all’Ucraina, che non garbarono a molta più gente e più ottusa.

 

In ogni caso, oggi sia un buon 25 aprile e nessuno lo contesti. Poi però, poco dopo, bizzarrie del calendario, arriverà il 29 aprile. E qui, invece, ecco che la contestazione preventiva diventa d’obbligo. Il 29 aprile a Milano si raduneranno gruppi di estrema destra, dai nomi e dai cipigli non precisamente palatabili. Ma non lo faranno per celebrare un “25 aprile nero”, come il commander in chief dell’antifascismo da tastiera, il Berizzi, ha scritto con insinuante retorica. No,non è un anti 25 aprile. E’ che il 29 aprile del 1975 a Milano una ragazzo di 19 anni, militante di destra, Sergio Ramelli, fu ammazzato a sangue freddo da una banda di assassini di estrema sinistra. E il problema non è il 25 aprile. E’ che ancora oggi a troppi non piace chiamare per nome anche quegli assassini. 

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"