(foto Ansa)

il colloquio

Mieli (FdI): “Le parole di Meloni sul 25 aprile sono coerenti con la svolta del partito"

Luca Roberto

L'esponente di Fratelli d'Italia ed ex portavoce della Comunità ebraica di Roma: "La lettera della premier al Corriere? Sottoscrivo tutto, è da anni che critica tutti i totalitarismi. Solo la sinistra può stupirsi della sua coerenza"

La lettera di Meloni al Corriere sul 25 aprile “è un altro pezzo di coerenza della nostra premier. Finalmente abbiamo un leader che dice quello pensa e fa quello che dice. Sottoscrivo tutto. Sono orgogliosa di quello che sta facendo”. Ester Mieli per anni è stata la portavoce della Comunità ebraica di Roma. Quella che, con le parole della presidente Dureghello, ha salutato la missiva di Meloni riconoscendo che “c’è uno sforzo ogni giorno da parte di tutti per unire perché il 25 aprile è il giorno di tutti. Facciamo in modo che non ci sia nessuno che se ne appropri da una parte o dall’altra, non ci sono nostalgie”.

 

Nipote di Alberto Mieli, scrittore deportato ad Auschwitz e uno dei testimoni sopravvissuti all’Olocausto, Mieli nel settembre scorso è stata eletta al Senato tra le file di Fratelli d’Italia. Oggi la premier ha ricordato come “il frutto fondamentale del 25 aprile è stato, e rimane senza dubbio, l’affermazione dei valori democratici, che il fascismo aveva conculcato e che ritroviamo scolpiti nella Costituzione repubblicana”. Criticando chi usa il fascismo come “strumento di delegittimazione politica”. Secondo Mieli, è una lettura che non deve sorprendere. “Soltanto la sinistra si può stupire della sua coerenza”, racconta al Foglio. “E’ da tempo che la premier va ripetendo la posizione di FdI: nel 2019 abbiamo votato una risoluzione europea che condanna ogni totalitarismo. Non la votarono solo un paio di parlamentari, quelli che adesso siedono all’opposizione”.

 

La lettera di Meloni segue un percorso di avvicinamento alla comunità ebraica. Oltre a sostenere che le leggi razziali siano state “il punto più basso della storia italiana”, nei primi sei mesi del suo esecutivo ha preso parte a diversi appuntamenti per manifestare la sua vicinanza, ribadendo quanto “la cultura ebraica sia parte di quella italiana”. “Le parole di Meloni sono semplicemente la summa di quanto ripete quotidianamente. In Parlamento abbiamo ribadito il nostro impegno contro ogni forma di totalitarismo”, dice ancora Mieli. “Solo che mentre noi abbiamo accolto una risoluzione delle opposizioni, loro si sono schierate contro la nostra. Dimostrando tutta la strumentalità della loro posizione”. Un altro passaggio molto apprezzato è stato quello sulle analogie tra resistenza italiana e ucraina. Perché “con l’invasione russa la nostra libertà è tornata concretamente in pericolo”. Anche qui, conclude Mieli, “non c’è da sorprendersi. Meloni nel corso di questi mesi non ha avuto il minimo cedimento a difesa di Kyiv. FdI è dalla parte dell’Ucraina per proteggerne la libertà e la democrazia e per una pace giusta”.

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