Giuseppe Conte e Giorgia Meloni assieme nel 2021 (Lapresse)

Prevalenza del grillino

Fraccaro lavora con Tremonti, e in Parlamento l'M5s si offre come può a FdI

Salvatore Merlo

La vicenda dell’ex ministro pentastellato, inventore del Superbonus 110, è un apologo rivelatore. Gli indizi d’una strana relazione tra i due partiti cominciano a essere tanti: da Bonafede a Floridia fino all'elezione di La Russa a capo del Senato

Cercavano la rivoluzione, e trovarono l’agiatezza. In attesa di un definitivo compendio sulla straordinaria parabola grillina, bisogna ammettere che per il momento la vicenda di Riccardo Fraccaro, l’ex ministro del M5s inventore del Superbonus 110 che oggi guadagna facendo consulenze sui crediti “incagliati” dalla sua stessa pasticciata legge, è un apologo rivelatore. Ci sarà tempo per indagare la storia di quei ragazzi che riuscirono a restare al governo con la destra, con la sinistra e poi pure con Draghi cambiando ogni volta tutte le idee ma mai nessuna poltrona, e ci sarà anche tempo per verificare un fatto statistico di somma importanza: può darsi che esista un grillino o ex grillino, in Italia, che abbia perso un treno, ma non ne esiste uno che dopo essere stato al governo abbia perso una consulenza strapagata .

 

Come ha infatti raccontato ieri sul Foglio Simone Canettieri, Fraccaro fa il consulente, appunto. Per somme a otto zeri. Ovvero sblocca e rivende crediti deteriorati dal suo bonus 110. E in questo lavoro collabora con il grande, anzi cospicuo, studio tributario di Giulio Tremonti, l’ex ministro dell’Economia e attuale deputato di Fratelli d’Italia. Di quei ministri grillini, ex pizzaioli, disoccupati, commercialisti senza laurea e avvocati senza clienti, non ce n’è uno restituito alle calzature, all’agricoltura o al commercio ambulante. Ma il fatto davvero notevole è forse un altro: la collaborazione di Fraccaro con Tremonti, in sé. Gli indizi d’una strana relazione tra il mondo degli M5s e quello di FdI cominciano a essere tanti: Alfonso Bonafede eletto al Consiglio della giustizia tributaria con i voti di FdI, Barbara Floridia eletta presidente della Vigilanza con i voti di FdI, Ignazio La Russa eletto presidente del Senato probabilmente anche con i voti del M5s.

 

Sicché non è arbitrario immaginare dove la realpolitik troverebbe i voti, quando Salvini dovesse esagerare sul serio. D’altra parte Giuseppe Conte sulle riforme istituzionali dice di essere pronto a discutere. Egli, si sa, non giunge mai da un rettilineo, ché lo vedrebbero da lontano, ma sbuca da una curva, appare da dietro un albero: e davanti a sé trova sempre qualcuno del governo. Alla Camera, quando lo incontra, si ferma a parlare per decine di minuti con Gennaro Sangiuliano. Paiono due piccioncini. Un po’ come Francesco Lollobrigida e Stefano Patuanelli. E allora, altro che consulenze! La parola “grillino” è diventata sinonimo di poltrona, e ne è pure derivato un verbo: io grillino, tu grillini, egli grillina. State a vedere in Rai. Non si dice più che qualcuno è stato nominato in qualche posto, ma che lo hanno grillinato. “Tu grillino, io grullo”, disse presago Beppe a Giggino quando ebbe a proporsi leader.

  • Salvatore Merlo
  • Milano 1982, vicedirettore del Foglio. Cresciuto a Catania, liceo classico “Galileo” a Firenze, tre lauree a Siena e una parentesi universitaria in Inghilterra. Ho vinto alcuni dei principali premi giornalistici italiani, tra cui il Premiolino (2023) e il premio Biagio Agnes (2024) per la carta stampata. Giornalista parlamentare, responsabile del servizio politico e del sito web, lavoro al Foglio dal 2007. Ho scritto per Mondadori "Fummo giovani soltanto allora", la vita spericolata del giovane Indro Montanelli.