Viale Mazzini
Rai eskimo, scatta la resistenza Pd, Usigrai e Fnsi contro il nuovo ad Sergio
Il Cdm indica il nuovo ad e in Rai inizia la rappresaglia del giornalista ipersindacalizzato. Per seguire la premier, in Giappone, partono 25 giornalisti
E’ tornato l’eskimo in redazione: Rai, “microfono operaio”. Siamo sempre a Viale Mazzini, sede Rai, poche ore dopo l’indicazione, in Cdm, di Roberto Sergio, ad Rai. La Talpa d’Italia, il cronista patriota di FdI, “mo te sfonno”, dice che “er giornalista piddino, er puzzone rosso, sta ‘a prepara’ ‘e barricate con Pd, Usigrai, Fnsi, perché er governo Meloni, in Rai, ha fatto er sarto de qualità. Ora ve serve Infiltrato 1”. Ci mette in contatto con l’Infiltrato 1, “er rosso Rai diventato nero (Fuortes), ma che ancora se spaccia per rosso. Non te fa’ frega’. E’ eskimo Gucci. Credimi, so’ i più fanatici. Te passa tutto”. In Rai si stanno facendo prove di maggio ‘68. Il leader dell’arrondissement Rai è Sandro Ruotolo, generale “Baffo”.
Questa sì che è la “triplice”. Il primo è “Baffo” Ruotolo nominato da Elly Schlein, responsabile informazione, cultura e memoria del Pd. Urca. L’altro è Daniele Macheda, segretario Usigrai, il potentissimo sindacato del giornalista Rai, il Politburo che decide la fucilazione di qualsiasi direttore Rai. Bum, bum, bum. Il vero ideologo è tuttavia ancora lui, “il Mario Capanna della Rai”, il più longevo segretario della storia Usigrai. E’ Vittorio Di Trapani, giornalista di Rai News, oggi presidente della Fnsi, allievo di Beppe Giulietti, altro storico baluardo della libertà d’informazione italiana. Perfino Carlo Verdelli, durante la sua breve esperienza in Rai, ex direttore di Repubblica, l’inossidabile direttore del titolo “Ombre nere” contro Salvini, rimase sconvolto da Di Trapani. Lo ha raccontato nel suo libro diario-pavesiano: “Di Trapani, un Gesù attorniato dai discepoli”. Urca, doppio urca. L’Infiltrato 1 ci racconta la sua conversione e i motivi di questa delazione: “Er futuro. Carlo Fuortes ha bloccato tutto. Faceva sciopero della firma. Ed era di sinistra, der Pd. Sinistra me coj… Se o pijo, ‘o corco io”. Ma l’Infiltrato 1 ci rivela pure i segreti dell’attività clandestina di “microfono operaio”, intensificata dopo la nomina di Sergio e in vista dell’assemblea dei soci Rai, prevista per lunedì (successivamente altro cda per indicare Chiocci al Tg1). Infiltrato 1, ma Sergio verrà eletto dal cda? “Quelli, i membri, te votano tutto. L’opposizione è un’altra. Devi sapere che Pd, Usigrai, Fnsi e Articolo 21, fanno ora er blocco. Scrivono i comunicati uguali, cambiano qualche aggettivo e poi, puff, li mandano alle agenzie, a distanza di pochi minuti, ed è effetto ta-ta-ta-ta. Io ovviamente, alle assemblee, sono il primo a rifarmi all’antifascismo. Quando gli occhi si posano su di me, io ripeto al vicino: ‘Rai, antifascista!’. Così mi mimetizzo. Di nascosto, leggo tutti gli articoli di Francesco Maria Del Vigo del Giornale. Non me ne perdo uno”. Ci sintonizziamo insieme sul profilo twitter di Di Trapani e scopriamo la linea. Scrive Di Trapani: “No, questa occupazione della Rai non è come le precedenti. Qui siamo di fronte a un governo che non ha esitato a usare un decreto legge per prendersi la poltrona di ad. Ora tocca al cda votare: sarà prima di tutto un giudizio sul metodo usato per occupare Viale Mazzini”. Rilancia Ruotolo: “Lo hanno detto e lo hanno fatto. In Rai il governo vuole imprimere il monocolore”. Due giorni fa, il momento leninista, il “che fare?”, si è consumato all’assemblea Usigrai. Sono 2.000 giornalisti, 220 solo quelli di Rai News (se li avesse Mentana, Rai te saluto). E’ un sindacato compatto che non la fa passare liscia. Esempio recente di battaglia. I giornalisti Usigrai del Televideo si sono lamentati dell’assenza, negli orari notturni, di un caposervizio. Attenzione, non è che mancano i redattori, manca il capo servizio. Sempre l’Infiltrato. “Ma quello è poco. Devi sapere che Ggiorgia, il 16 maggio, deve andare al Consiglio d’Europa, a Reykjavik, e poi in Giappone, il 19. A Reykjavik, er giornalista Rai non ci vuole andare, ma ci va quello der Tg3, er più pericoloso. Per il Giappone invece ce vojono andare tutti, una carovana, e ce vanno infatti in 24. E c’è di più. Partono per Tokyo il 16 maggio, anziché il 17. Sai pecché? Pecché non vogliono fare scalo. Er giornalista concorrente di Sky e Mediaset parte invece da Roma per Reykjavik e da Reykjavik si sposta a Tokyo. ‘A miserooo!”. L’infiltrato ormai è meloniano, non c’è dubbio. Ha fatto anche er sarto de qualità, ma anche er sarto nel cerchio del fuoco. “E dunque, come ti dicevo, nell’assemblea Usigrai, il dibbattitto era sciopero o non sciopero? Ora dimme: ma fai lo sciopero preventivo?”. L’infiltrato promette che non è da meno della Talpa. “O so’, o so’. Vuoi er totoportrona, Rai. T’accontento. Innanzitutto devi sape’ che stanno prova’ a freg’ er Capitano Salvini. Alla sua Monica Setta vojono dare solo er pomeriggio di domenica. Er capitano Salvini non je basta, stravede per Setta. Ha già avvisato Ciannamea: ‘a Marcè, fatte valre”. Ma er Capitano deve valorizzare pure Francesca Parisella, altra voce di Isoradio”. Infiltrato 1, ma insomma, dei tuoi vecchi riferimenti, cosa ne è degli attuali direttori dei generi, i Di Bella, i Sala e i Coletta? Racconta, racconta… “Una scena che non te sto a di’. I loro vice, che tra pochi giorni diventeranno direttori (Corsini, Mellone e Ciannamea), in una stanza, preparano er nuovo palinsesto, mentre Di Bella, Sala e Coletta, nelle loro stanze, fanno er tavolo der vecchio palinsesto”. E tu, infiltrato? “E me lo chiedi? Sciopero antifascista con “Baffo” Ruotolo. Aspé, aspé. Avvicinati, de più, de più”. All’orecchio: “Aho, sto a brigà per ‘annà da Chiocci. Me raccomanno. Segretezza. E canta, canta! Una mattina, mi sono svegliato, o bella ciao, bella ciao (più forte) Oh, partigiano, portami via!”.