L'intervista
“Se Conte fa così, la destra occupa la Rai”. Parla Verducci (Pd)
Riforme, Rai e voti parlamentari: il M5s preoccupa i dem. "Far prevalere la competizione dentro il campo delle opposizioni invece che verso la destra significa fare un errore molto grave”, dice il senatore
“Quello che dovremmo fare tutti – noi, il M5s e il Terzo polo – è reclamare l’autonomia e il pluralismo della Rai, se si scade invece su trattative su singole posizioni si dà la stura alla destra di fare la più bieca delle occupazioni e si manda a scatafascio l’azienda”. Francesco Verducci, senatore del Pd e membro della commissione di Vigilaza Rai, torna su quanto accaduto lunedì durante il consiglio d’amministrazione dell’azienda. Il consigliere in quota M5s, Alessandro Di Majo, con la sua astensione ha dato la sensazione che i grillini siano pronti, forti di un voto determinante dentro il cda, a trattare con il centrodestra pur di accaparrarsi qualche posto. Quel voto – dice Verducci – è un atto incomprensibile e grave, sembra un avallo all’operazione fatta dal governo sull’azienda, mentre sarebbe servita una presa di posizione netta contro quanto sta avvenendo in Rai”.
Eppure le cose sembra stiano prendendo una piega diversa. “Ed è un problema – dice il senatore dem – perché l’unico modo per bloccare l’occupazione della Rai da parte della destra è che le opposizioni siano compatte per tutelare autonomia e pluralismo dell’azienda, senza questo non c’è un metodo alternativo pattizio, lo devono capire tutti, se qualcuno invece pensa di salvarsi occupando delle posizioni si sbaglia di grosso perchè perde di vista il punto centrale, ossia il destino della Rai e del servizio pubblico. La vicenda Fazio su questo è emblematica”.I prossimi sviluppi dentro la Rai forniranno senz’altro utili indicazioni. “Sarà un banco di prova fondamentale, chi la dirige salva la sua credibilità se dimostra autonomia e indipendenza, e non solo di ad e presidente, ma anche dei singoli consiglieri d’amministrazione”, dice Verducci in riferimento anche al consigliere in quota grillina del cda.
D’altronde, è stato raccontato, non è la prima volta che sulle poltrone Conte riesce a mettersi d’accordo con il centrodestra senza troppe difficoltà. Era già successo, solo qualche settimana fa, con la nomina dell’ex ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, l’uomo che presentò Giuseppe Conte al M5s. Grillini e centrodestra lo hanno votato insieme, e contro il Pd, come membro laico del consiglio di presidenza della magistratura tributaria. ”Anche quella vicenda è molto grave”, sottolinea Verducci. “Il timore – dice – è che qualcuno non abbia capito che l’avversario è una destra arrembante e pericolosa”. Il riferimento è ovviamente ai 5 stelle. “Le opposizioni dovrebbero coordinarsi, senza che la legittima competizione interna in vista delle europee infici un tentativo di unità, chi fa prevalere la tattica non ha consapevolezza e lucidità delle fase politica che stiamo vivendo”. Un altro esempio recente riguarda le riforme. “Il presidenzialismo è un pericolo. Una risposta sbagliata al tema delle riforme. Tutto questo va stoppato con forza. Proporre una bicamerale può sembrare invece un modo per accreditarsi verso il governo. Far prevalere la competizione dentro il campo delle opposizioni invece che verso la destra significa fare un errore molto grave”, chiosa Verducci.