l'intervista
Procaccini (FdI): "Allearsi con Macron? Si può, a partire dai contenuti"
Il co-presidente dei conservatori al Parlamento europeo: "Il Ppe non è più succube delle scelte socialiste. Ora per Meloni si apre la possibilità di avere un ruolo di primo piano, anche con Renew Europe"
E' il giorno in cui il Ppe chiude la sua assemblea romana, con il vicepremier e ministro degli Esteri di Forza Italia Antonio Tajani e il presidente dei popolari al Parlamento europeo Manfred Weber. La road map del centrodestra meloniano prevede come futuribile approdo un'alleanza tra Ppe e FdI, via Ecr (intanto tra la Lega e Tajani è sceso il gelo, dopo che il ministro degli Esteri ha parlato di alleanza europea tra conservatori, liberali e popolari, ma non con Identità e democrazia, il gruppo che ingloba anche Adf, al momento famiglia politica dei salviniani a Strasburgo). Ma alleanza europea tra Ppe e Fratelli d'Italia (via Ecr) vuol dire anche, in prospettiva, “strana alleanza” tra Giorgia Meloni e il presidente francese Emmanuel Macron, attraverso Renew Europe.
Che cosa ne pensa l'eurodeputato meloniano e co-presidente del gruppo Ecr al Parlamento europeo Nicola Procaccini? “Di fatto questo sta già accadendo, e non sulla scorta di un accordo fatto a tavolino dal notaio, ma nei contenuti, come per esempio è accaduto qualche giorno fa, quando, di fronte al rischio che il green deal potesse deragliare dalle finalità originarie, in Europa la sinistra è stata messa in minoranza grazie alla convergenza di varie forze politiche, tra cui Renew Europe ed Ecr”. Si deve guardare “a una maggioranza alternativa alla maggioranza Ursula”, dice Procaccini, “una maggioranza anche variabile intanto in base ai temi, con un voto trasversale non più schiacciato a sinistra. Mi pare che il Ppe non sia più succube delle scelte socialiste. Siamo di fronte a una prospettiva importante: per le forze conservatrici e per Giorgia Meloni si apre la possibilità di avere un ruolo di primo piano, e auspichiamo che la prossima legislatura europea possa avere un diverso baricentro. Abbiamo un’opportunità storica di correggere l’indirizzo preso dalle istituzioni europee negli ultimi anni, e portato avanti dalle sinistre, verso una specie di super Stato europeo”.