passeggiate romane
Schlein punta al 30 per cento. I candidati si muovono. Calenda vuole D'Amato con Azione in Ue
La segretaria è sotto assedio ma ai suoi predica calma. Con un sogno: arrivare a Palazzo Chigi dopo le Europee. Intanto al centro qualcosa sì muove
Nel “tortellino magico” di Elly Schlein c’è ottimismo per le prossime elezioni europee. Nonostante i risultati non buoni delle amministrative, fra le persone al Nazareno più vicine alla segretaria il mantra che si trasmette al partito è che fra un anno, nella corsa per Bruxelles, il Pd sarà al 30 per cento. “E a quel punto, non ci schiodano più: governeremo il Pd tranquilli per i prossimi tre anni”, dicono convinti. “Certezza o solo un tentativo per impaurire e dividere le minoranze?”, si chiedono dalle parti di Base riformista, la corrente di Lorenzo Guerini. Ma forse la prima ipotesi è giusta, se è vero che la segretaria nelle sue conversazioni private accarezza il sogno di trasferirsi a Palazzo Chigi dopo aver battuto Giorgia Meloni.
Nel frattempo nel “tortellino magico” prende sempre più spazio Marta Bonafoni. La coordinatrice della segreteria assiste alla relazione di Schlein in piedi, in una forma di controllo sui membri della direzione, si occupa a 360 gradi del partito, parla con i giornalisti in maniera diretta e libera, senza i filtri che hanno gli altri componenti della segreteria. Ha anche messo la sua corrente “Pop” in una lista a sostegno del nuovo segretario regionale del Lazio Daniele Leodori. Tutto in vista del salto che tra un anno, alle europee, la porterà a Bruxelles, da capolista della circoscrizione Centro. Con un’idea: essere la donna più votata nel Pd. Chi fermerà più Marta?
E a proposito di europee. Alle prossime potrebbe correre per Azione anche Alessio D’Amato. Per lui, su cui punta Carlo Calenda, si profila un posto da capolista nella circoscrizione Centro. D’Amato ufficialmente è ancora nel Pd, ma la sua uscita sembra fatta. E quindi il Pd di Elly perderà un altro pezzo, ma non il solito “riformista”, bensì un esponente della sinistra che proveniva addirittura dai Comunisti unitari di Armando Cossutta. Una perdita pesante, per un Nazareno sempre più al centro di critiche e malumori.