Grana per Tajani
FI in Puglia si balcanizza: consiglieri regionali contro parlamentari. E Emiliano fa campagna acquisti
Il partito regionale rompe la pax post mortem di Silvio tra accuse di dimissioni e veleni: casus belli l’elezione del segretario d’aula nel parlamentino pugliese, nella quale il consigliere Cera, vicino al viceministro Sisto, prevale (con i voti emilianisti) sul collega Dell’Erba sostenuto dai leader del partito D’Attis e Damiani
E’ la prima guerra cartaginese tra gli azzurri dopo il tentativo di “pax” siglata dopo la morte del leader Silvio Berlusconi. Il voto per il segretario d’aula del consiglio regionale a Bari ha fatto deflagrare un velenoso conflitto all’interno di Forza Italia Puglia, tra scambi di accuse, invettive su presunti “inciuci” con i progressisti e richieste di dimissioni. E mentre gli azzurri si spaccano, il governatore Michele Emiliano fa campagna acquisti nelle fila berlusconiane nominando coordinatore regionale della sua sigla civica, “Con”, l’ex senatore Michele Boccardi. Ieri si è votato per il posto di segretario del parlamentino regionale. Il seggio spettava ai forzisti, che però all’interno avevano due pretendenti: Napoleone Cera (nella passata legislatura in maggioranza con l’Emiro Mike) e Paolo Dell’Erba, new entry nel partito dopo la fuoriuscita verso il fronte emilianista del più votato in Puglia, Stefano Lacatena. Alla fine è stato eletto Cera, con 21 voti, mentre Dell’Erba - pur sostenuto da una investitura ufficiale dei due coordinatori regionali, Mauro D’Attis e Dario Damiani - si è fermato a quota 12. La differenza, in un’assemblea spaccata trasversalmente, l’ha fatta la regia del governatore, che ha spinto i suoi - superando i limiti della grammatica istituzionale - a scegliere a chi far andare l’incarico appannaggio della minoranza, seminando il panico nell’opposizione.
Oggi il secondo round tra conferenza stampa e comunicati al curaro. Il capogruppo berlusconiano alla Regione, Paride Mazzotta, vicino al viceministro Francesco Paolo Sisto e al deputato Giandiego Gatta, ha chiesto l’azzeramento dei vertici politici pugliesi: “Un commissario regionale che non convoca un coordinamento di partito per anni, ma che non manca di entrare a gamba tesa nelle dinamiche del Gruppo consiliare, ledendone l’autonomia e determinandone la spaccatura: è questo il triste epilogo che porta la firma di Mauro D’Attis in Puglia”. Da qui il siluro: “Chiediamo il commissariamento di D’Attis - attacca il neosegretario Cera - perché non possiamo accettare questo atteggiamento dispotico. Ed è bene ribadire che in Puglia il gruppo che rappresentiamo vale l’80% di Forza Italia e che D’Attis, invece, sia rappresentativo solo del 20% ovvero Brindisi e Taranto”. L’appello finale è rivolto al ministro degli Esteri: “Chiediamo quindi al coordinatore nazionale, il Ministro Antonio Tajani, di venire in Puglia e tirare le somme della questione”.
La replica è giunta con un documento di altri due consiglieri regionali, Massimiliano Di Cui e Paolo Dell’Erba: “Chiediamo le dimissioni del capogruppo di Forza Italia, Paride Mazzotta, perché è evidente che non rappresenti più tutto il nostro gruppo consiliare. Non solo: Mazzotta e Cera hanno chiesto il soccorso di Emiliano, prendendo i voti del centrosinistra determinanti per Cera che, diversamente, non sarebbe stato eletto segretario d’aula. A questi inciuci Forza Italia è sempre stata allergica”. Poi la chiamata in causa del “governativo” Sisto: “La verità è che il viceministro della Giustizia ha irrorato - scavalcando il coordinatore regionale D’Attis - la candidatura di Cera, strumentale a creare lo scontro e poi la spaccatura”. Alle prese da mesi con il delicatissimo conflitto ucraino, il titolare della Farnesina dovrà anche occuparsi dell’incendio nel “ridotto” pugliese, territorio da sempre prodigo di voti ed eletti per i berlusconiani…