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Il caso

L'Ue ha perso la pazienza sulla ratifica del Mes da parte dell'Italia

“Dobbiamo rispettare i nostri impegni e attuarli: la ratifica del Fondo salva stati è fondamentale”, dice il presidente dell’Eurogruppo Donohoe nella lettera inviata a Charles Michel. E sulla stretta della Bce: “Rimaniamo impegnati ad attuare politiche che contrastino le pressioni dell’inflazione”

“La ratifica del Mes è fondamentale per i nostri sforzi e continueremo a impegnarci con l’Italia su questo tema”. Le parole sono di Paschal Donohoe, presidente dell’Eurogruppo, nella sua tradizionale lettera inviata a Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, a poche ore dalla riunione dei ventisette paesi a Bruxelles. Una specificazione inconsueta, quella sulla mancata ratifica del Fondo salva stati da parte dell’Italia, che fa trasparire il nervosismo ai piani alti dell’Ue a causa del tentennamento del governo. Il quale, per tramite di Antonio Tajani, ha ribadito ancora questa mattina che la riforma “non verrà ratificata finché non ci sarà anche un’unione bancaria seria e una armonizzazione fiscale”.

 

“Dobbiamo rispettare i nostri impegni e attuarli”, scrive sempre Donohoe. Che, anche sul tema sollevato dal governo dell’unione bancaria, definisce “prioritario” il suo “rafforzamento”. Sebbene sia improbabile che la ratifica italiana del Mes diventi argomento di discussione nel Consiglio europeo che inizia domani, la lettera di Donohoe porta la questione a livello di capi di stato e di governo. Un grattacapo che si somma alle polemiche sulla stretta sui tassi di interesse, annunciata dalla Bce per luglio e criticata aspramente dalla premier questa mattina alla Camera. “Rimaniamo impegnati ad attuare politiche che contrastino le pressioni inflazionistiche e in particolare a continuare il nostro stretto coordinamento delle politiche di bilancio”, dice invece Donohoe, che sembra così appoggiare la scelta di Christine Lagarde.