(foto Ansa)

A Madrid vince Elly

Schlein fa un video per Sánchez: ora la Spagna resta col fiato sospeso

Salvatore Merlo

Dai Pirenei alla Sierra Nevada non aspettano altro: il secondo atto memorabile dopo il caffè di Campobasso. “Yo soy Elly, non soy una madre y non soy cristiana”. E qui cambia la storia d’Europa

L’ora stellare per la sinistra europea, e forse mondiale, sta per battere: a Madrid vince ella, anzi, Elly. Apprensivi come siamo, cerchiamo sempre, potendo, di evitare la tentazione di pronostici elettorali. Ma oggi ci sentiamo a tal punto ottimisti che ci azzardiamo a confessarlo: tra meno di un mese in Spagna vincerà la sinistra. E’ inevitabile. Siamo infatti venuti in possesso di un’informazione determinante. Siamo in grado di anticipare ai lettori del Foglio uno di quegli eventi fatali che possono ribaltare tutte le previsioni. Ella, anzi Elly, cioè Schlein, vuole mandare un videomessaggio di sostegno a Pedro Sánchez. In spagnolo. Ecco.

 

Abla con ella, anzi con Elly. Già immaginiamo il fermento tra gli anziani della brulla Berlanga de Duero piantati sulla porta di casa e cotti dal sole: finalmente avranno qualcosa da guardare oltre alle automobili che passano. Di preferenza essi tacciono con l’aria torbida di chi aspetta solo di andare a letto, se parlano è in dialetto, se gridano è coño! (corrispettivo del nostro: minchia!). E allora: “Coño (cioè minchia!), sta ablando Elly”. Sul mondo devono sempre scorrere milioni di ore amorfe prima che appaia un’ora veramente storica. Ma quell’ora è scoccata. “Yo soy Elly, non soy una madre y non soy cristiana”.

 

La donna che la Provvidenza non ci ha inviato, ma ci invidia, sta per compiere un secondo atto memorabile dopo quello del caffè di Campobasso, quando, come Garibaldi con Vittorio Emanuele a Teano, ella, anzi Elly, il 23 giugno si è incontrata al bar con Giuseppe Conte. Quella volta c’era anche Nicola Fratoianni, che li ascoltava con faccia smarrita come se gli leggessero in fretta una lunga ricetta dell’Artusi: cipolline, funghetti, carciofini e soprattutto… cetrioli. Due giorni dopo il centrosinistra perdeva le elezioni in Molise. La coalizione degli acetelli Saclà, appunto. Cose che capitano. Ma in Spagna sarà diverso. Elly unida jamás será vencida. Dunque vai col video in spagnolo. Dai Pirenei alla Sierra Nevada non aspettano altro. E non è affatto vero che Sánchez abbia preso informazioni a Vicenza, unico comune d’Italia nel quale la sinistra ha vinto le elezioni. La storia della telefonata alla locale sezione del Pd è una assoluta fake news: “Davvero? Avete vinto las elecciones soltanto perché ella, anzi Elly, non è venuta lì? Coño!”.

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  • Salvatore Merlo
  • Milano 1982, vicedirettore del Foglio. Cresciuto a Catania, liceo classico “Galileo” a Firenze, tre lauree a Siena e una parentesi universitaria in Inghilterra. Ho vinto alcuni dei principali premi giornalistici italiani, tra cui il Premiolino (2023) e il premio Biagio Agnes (2024) per la carta stampata. Giornalista parlamentare, responsabile del servizio politico e del sito web, lavoro al Foglio dal 2007. Ho scritto per Mondadori "Fummo giovani soltanto allora", la vita spericolata del giovane Indro Montanelli.