La riforma della Giustizia e l'"autocomplotto" del governo Meloni
Cerasa al festival "Il Libro Possibile" a Polignano a Mare: "Se la riforma Nordio non andrà in porto la colpa sarà di una parte della maggioranza che ha paura di confrontarsi fino in fondo con le conseguenze del garantismo"
In queste ore da Palazzo Chigi arriva un messaggio: "Si vuole attaccare la riforma della giustizia: i magistrati fanno politica".
"Più che un complotto mi pare che ci sia un 'autocomplotto' di coloro che dovrebbero essere sotto la lente dei coisiddetti poteri forti", risponde il direttore del Foglio Claudio Cerasa ospite del festival Il Libro Possibile a Polignano a Mare. "Da garantista, la riforma della giustizia credo che sia una goduria infinita. Se la riforma non verrà fatta, questo non ha niente a che fare con i pasticci di alcuni esponenti di governo, ma con la volontà di una parte del governo che ha paura di confrontarsi fino in fondo con le conseguenze del garantismo. Garantismo significa avere a cuore le libertà. Se sei garantista su una cosa lo devi essere su tutto: avere rispetto delle garanzie e dei diritti anche quando parli di carcere, devi essere anti populista sull'aumento delle pene...". Cerasa, sulla riforma della Giustizia e le intercettazioni, aggiunge: "Occorre combattere il processo mediatico: i processi si fanno in tribunale, non nei talk show. Confondere la libertà di sputtanare le persone sui giornali con e la libertàdi cronaca è un errore madornale".