Verso le europee
Un partito aperto e contendibile. La nuova Forza Italia, secondo Tajani
"Sono pronto al confronto. Chi non la pensa come me si candidi alla guida del partito", dice il ministro degli Esteri in vista del Consiglio nazionale di sabato prossimo che lo incoronerà presidente di FI. La road map che porterà alle elezioni del 2024, il ruolo della famiglia Berlusconi e quello di Marta Fascina "sfrattata" da Arcore
Un partito aperto, finalmente contendibile. Roba che da quelle parti non s'è mai vista. Anche se le parole e i propositi andranno vagliati alla prova dei fatti. Ma intanto Antonio Tajani si porta avanti, spiega quel che sarà di Forza Italia dopo Silvio Berlusconi, nei prossimi giorni e nei prossimi mesi. "Sono pronto al confronto", dice ai suoi il ministro degli Esteri, che sabato - quando andrà in scena il Consiglio nazionale del partito - otterrà l'investitura ufficiale di presidente. Sarà il vero inizio della nuova fase, di quel percorso che porterà al congresso del partito in vista delle europee del 2024. Con buona pace dei gufi, di quelli cioè che fanno notare dall'interno che FI è in calo nei sondaggi - era vicina al 10 per cento secondo alcune stime, subito dopo la morte del Cav., oggi è stimata intorno al 7 per cento. "Saranno le preoccupazioni dei soliti 3-4 parlamentari. Potrei fare nomi e cognomi".
Di certo, nella partita che sta per aprirsi, Tajani conta di giocare un ruolo da protagonista. Lo si capisce bene dalle parole consegnate questa mattina a Repubblica. in cui da un lato rivendica la continuità e l'eredità di Berlusconi - e come potrebbe essere altrimenti -, dall'altro l'autonomia delle sue scelte rispetto al governo Meloni. Definisce insomma l'accusa di essere leale con un esecutivo di cui è vicepremier, "una tesi davvero bizzarra. Perché dovrei fare una guerriglia?", è la risposta ai critici. Ai quali fa anche notare come sull'Autonomia differenziata o sul posizionamento europeo, Forza Italia segua le proprie convinzioni. "Ecco non credo di poter essere accusato di appiattimento nei confronti dei svoranisti".
Prova ne è anche il fatto che sabato prossimo alla kermesse forzista non ci saranno nè Salvini - a cui Tajani ha ribadito ancora una volta come in Europa non ci sia spazio per accordi con Le Pen e Afd - né la premier Giorgia Meloni. È atteso invece Manfred Weber, presidente del Ppe. "Perché FI - dice ancora il leader azzurro - è parte fondamentale della famiglia popolare europea". Da qui partirà in nuovo corso. "Vorrei che ci la pensa in maniera difforme. lo dica apertamente. Anzi, si candidi per la presidenza del partito. Mettiamoci alla prova". è la sfida. A chi, non è dato saperlo, non fa nomi il ministro azzurro, ma chissà che i depotenziati negli ultimi mesi - insomma i Catteaneo e i Ronzulli - non possano farci un pensierino.
D'altra parte è lo stesso Tajani a dire: "Io apro il partito". Lo farà attraverso una road map che prevede congressi locali e una discussione sui territori da tenere fino alla prossima primavera, quando è previsto il Congresso nazionale che anticiperà le consultazioni europee. Mesi di dibattito interno, in cui FI dovrà anche chiarire il rapporto con la famiglia Berlusconi, che assicura il vicepremier è sempre presente - "Con Marina parlo ogni giorno e anche con suo fratello" - così come sono frequenti le interlocuzioni con Gianni Letta e Federe Confalonieri, gli altri volti storici del berlusconismo.
E poi c'è Marta Fascina, un personaggio in cerca di autore. Pare che i figli di Berlusconi abbiano invitato la (non) moglie del Cav., a cui spetta un eredità di 100 milioni di euro, a lasciare Arcore entro l'autunno. Il lutto non è per sempre. E c'è pure una partita interna allo stesso partito: tra le ultime mosse del Cav. c'è stata infatti la promozione di Alessandro Sorte, Tullio Ferrante e Stefano Benigni, tutte figure considerate molto vicine a Fascina, a ruoli di primo piano nell'organizzazione di Forza Italia. Non tutti nel partito pare abbiano gradito, sono nodi che potrebbero ripresentarsi nei prossimi mesi. Intanto si comincia con l'antipasto del Consiglio nazionale, dove in ogni caso non sono attese sorprese. Marta Fascina comunque non ci sarà, avrebbe già informato anche il presidente (in pectore) Tajani. Poco male per il titolare della Farnesina, che sempre a Rep, ha annunciato che in Forza Italia stanno per arrivare esponenti di altri partiti. "E un nome, vi dico, farà davvero clamore". Chissà che non l'annunci proprio sabato.