Nicola Danti (LaPresse)

L'intervista

Danti (Renew): "Il via libera alla legge sulla natura è una sconfitta sia per Weber sia per la Commissione"

Ruggiero Montenegro

Il Parlamento europeo approva una legge depotenziata dagli emendamenti delle destre. "Il Ppe ha tentato la spallata e ha fallito. La sinistra esulta, ma in situazioni normali non avrebbe votato quel testo. Hanno perso tutti", dice il vicepresidente dei liberali europei

Teatro, più che politica. E un risultato finale ostaggio degli opposti estremismi. "Hanno perso tutti". Nicola Danti, vicepresidente di Renew Europe, il gruppo liberale che al Parlamento europeo comprende anche il Terzo Polo, non nasconde un certo scetticismo, dopo il voto dell'Assemblea di Strasburgo che ha dato il via libera alla legge sul Ripristino della natura con 336 voti favorevoli, 300 contrari e 13 astenuti. Ora si passerà alla fase negoziale con il Consiglio europeo. "È oggettivamente una sconfitta di Manfred Weber e della strategia dei Popolari, che hanno tentato la spallata, cercando una maggioranza alternativa a quella che sostiene von der Leyen, e alla fine hanno registrato un po' di defezioni interne. Ma è anche la sconfitta della Commissione, perché ora si ritrova un testo all'antitesi di quello che intendeva proporre con il progetto presentato dal vicepresidente Franz Timmermans", dice al Foglio.

Eppure tra quei 336 voti a favore c'erano anche quelli dei centristi. "Noi come Terzo polo ci siamo espressi a favore del rigetto perché avevano chiesto di interrompere le votazioni, di non andare in Aula oggi ma a settembre, e nel frattempo di aprire un tavolo di discussione che rimettesse insieme la maggioranza Ursula", spiega Danti ripercorrendo i momenti che hanno preceduto la votazione, quando le destre europee hanno avanzato un'istanza per fermare i lavori. Poi cosa è successo? "Gran parte degli emendamenti del Ppe e dei conservartori di Ecr sono stati accolti".  E così la legge è stata depotenziata rispetto al disegno iniziale - risultando anche più morbida rispetto alla proposta del Consiglio europeo - anche grazie ai voti di Reniew. Diranno che vi schierate con la destra. "Io guardo i testi, con un approccio pragmatico. Sta proprio qui l'errore di tutta questa storia, l'aver messo in piedi uno scontro che è soltanto funzionale alla propaganda di destra e di sinistra, ma non all'Europa".

Cosa non tornava del testo iniziale? "Le intenzioni erano buone, come sempre. Ma bisogna fare i conti con la realtà", risponde Danti. "Questa legge era assolutamente ideologica. È stata respinta da tre commissioni del Parlamento Ue, da quelle sull'agricoltura e sulla pesca. Ma anche, con un voto paritario - 44 a 44 -  dalla Commissione ambiente che doveva essere la più favorevole". Non è un caso insomma se alla fine, come spiega lo stesso eurodeputato, proprio i riferimenti all'agricoltura e alla pesca siano stati eliminati. "Il fatto per esempio che si dovesse ridurre del 10 per cento la superficie agricola, insieme a una serie di interventi senza alcun tipo di finanziamento, era di fatto un grossissimo impedimento. Era oggettivamente un'impostazione troppo ideologica e non serviva ad avere un approccio concreto al ripristino della natura”. 

Ora però il rischio è che, al netto delle incongruenze e delle modifiche ottenute, i sovranisti di mezza Europa facciano di questo voto un'arma per la campagna elettorale nelle prossime elezioni in Spagna, Olanda, Polonia e poi in quelle Europee del 2024. "È chiaro che la destra gioca e giocherà un pezzo della campagna elettorale contro la riforma ambientale. Ma proprio per questo bisognava avere un approccio più moderato. Penso che conterà, certo, ma ripeto: è prima di tutto una sconfitta per tutti", riflette l'eurodeputato.

Il senso di questa disfatta complessiva, il vicepresidente del gruppo Renew, la coglie con un paradosso: "Siamo di fronte a una strardinaria operazione politica nella quale la destra non vota una proposta di legge che sostanzialmente è la loro, perché le modifiche che hanno chiesto sono passate tutte e anche con il voto dei progressisti. Mentre la sinistra, con i Verdi e i socialisti, invece esulta, vanta una grande vittoria pur avendo ottenuto un testo che in realtà, in una situazione normale, avrebbe rigettato senza pensarci". D'altra parte, conclude Danti, "se protestano gli ambientalisti e gli agricoltori, vuol dire che il Parlamento non funziona, che non è stato in grado di svolgere la sua funzione di mediazione".

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