l'evento a bari
Fitto (irritato per le critiche di Nardella) prova a convincere Confindustria sui tempi del Pnrr
Il ministro parla in modo seccato al presidente Anci Decaro per far arrivare il suo disappunto al sindaco di Firenze. Succede a Bari, dove Emiliano lo incalza su fondi per la Coesione. Il politico salentino ha portato le rassicurazioni del governo agli imprenditori sulle tempistiche del Pnrr
“Le dichiarazioni di Nardella…”. Raffaele Fitto, ministro degli Affari europei, ha salutato con freddezza il presidente dell’Anci Antonio Decaro all’assemblea di Confindustria Bari e Bat nel Teatro Petruzzelli di Bari. Il politico salentino, in un breve scambio di battute modello rimbrotto prima dell’inizio della manifestazione, ha espresso con Decaro, usando poche parole e sguardi univoci, il disappunto per le critiche giunte dal primo cittadino toscano (espresse sul Corsera e su La7).
Il sindaco pugliese, poco dopo dal palco, ha provato a ricucire (con tre riferimenti positivi riservati a Fitto) dopo le schermaglie fondate sulla querelle per lo stadio Franchi trasformate da Nardella in una bordata sulla tempistica per “la quarta rata” del Piano europeo. E nel corso del suo dialogo sul palco, Fitto è ritornato sibillinamente sul tema: “Abbiamo modificato dieci obiettivi”, per non perdere risorse, “e non dico mi sarei aspettato commenti positivi, ma non certo le polemiche…”.
L’irritazione del leader meloniano è accresciuta dopo l’intervento irrituale del governatore Michele Emiliano, che nel saluto istituzionale ha scelto di polemizzare dicendo “non voglio ripetere le stesse cose”, riformulando così in maniera atipica la richiesta di sbloccare i fondi della coesione. L’emiro si è congedato dal palco rispondendo a una domanda di David Parenzo sullo stesso tema: “Se dovessimo dire che il quadro di coesione è sospeso per sette anni non usciremmo vivi da qua dentro”. La chiosa finale è stata come sempre cinematografica. Big Mike ai giornalisti: “Non ho detto niente, ovvero, come Totò, ho detto tutto”.
Il ministro Fitto, infine, ha dibattuto a lungo sul palco con Parenzo e Sergio Fondana, presidente pugliese di Confindustria, rassicurando la platea imprenditoriale sui tempi del Pnrr.
“Voglio parlare con i fatti”. Questo è stato il refrain del ministro che ha spiegato così un passaggio delicato: “Abbiamo un buon rapporto con la Commissione europea sia per la terza rata che per la quarta rata”, aggiungendo che è “importante avere questi fondi che complessivamente ammontano a 35 miliardi di euro”. E si è soffermato sul raffronto con gli altri paesi europei nell’impiego delle risorse del Piano: “Solo Italia, Spagna e Grecia hanno chiesto la terza rata…”. E ha descritto la nuova postura meloniana rispetto all’Ue: “Vogliamo avere una interlocuzione propedeutica”, chiarendo che il governo privilegerà “la concentrazione di risorse su progetti strategici”. “Noi rafforziamo - ha chiarito - la fase ascendente, organizziamo la proposta del nostro governo prima che la Commissione approvi un provvedimento settoriale, difendendo preventivamente l’interesse nazionale”.