A Palazzo Madama
Santanchè, il Senato respinge la mozione di sfiducia. La ministra: "Ho detto la verità"
111 voti contrari, 67 quelli a favore da parte di M5s, che ha presentato la richiesta, Pd e Sinistra italiana-Verdi. Il Terzo polo esce dall'Aula
Il Senato respinge la mozione di sfiducia individuale presentata dal Movimento cinque stelle contro il ministro del Turismo Daniela Santanchè: 111 voti contrari mentre 67 sono stati quelli a favore. La ministra era presente in Aula durante i lavori, seduta accanto al vicepremier Matteo Salvini.
Prima del voto, dopo la discussione generale sulla mozione, ha preso la parola la stessa Santanchè: "Io ho detto la verità: chi dice il contrario mente sapendo di mentire", ha ribadito. "Ho già esposto i fatti con chiarezza e trasparenza. Mi permetto di ribadire che quando sono venuta in Aula il 5 luglio non ero stata raggiunta da alcuna informazione o avviso di garanzia da parte della procura della Repubblica di Milano", ha detto parlando ai senatori.
"Mi auguro che la ministra esca pulita da questa indagine ma le condotte sottese nei gruppi che la ministra ha guidato sono condotte che non rispettano il dovere di svolgere con onore il ruolo di ministro e hanno una discrasia rispetto alle funzioni pubbliche che ciascuno di noi ha", ha detto il senatore grillino Stefano Patuanelli presentando la mozione firmata dal suo partito.
I gruppi di Pd e Avs avevano annunciato il loro sostegno. Il gruppo Azione-Italia viva non ha partecipato al voto, come aveva confermato questa mattina Carlo Calenda dicendo che usciranno dall'Aula: "Chiediamo le dimissioni della Santanché, riteniamo assurdo che resti al suo posto dopo il modo in cui si è comportata", ma "la mozione di sfiducia è il più grande regalo che il M5s sta facendo a questo governo", ha detto il leader di Azione. Dalla maggioranza ci si attende un voto contrario e compatto.
I fatti riguardano le vicende denunciate da Report riguardo la gestione delle due aziende Visibilia e Ki groups, dove secondo l'inchiesta giornalistica ci sarebbero dipendenti non pagati, problemi con i fornitori, Tfr non erogati e cassa integrazione usata in modo fraudolento. Santanchè risulta anche indagata per falso in bilancio e bancarotta.