favola parlamentare

In Senato il M5s impartisce una lezione di coerenza etica a FdI: il bue che dice cornuto all'asino

Salvatore Merlo

La senatrice grillina Maiorino durante la discussione sulla sfiducia alla ministra Santanchè legge il codice etico di FdI e accusa: "Se foste coerenti sareste voi a chiederle di dimettersi". Si è dimenticata di quando il M5s cambiava il suo a ogni avviso di garanzia a Virginia Raggi

C’è capitato spesso di pensare, ascoltando i nostri parlamentari durante gli interventi in Aula, che essi oltre a essere talvolta un po’ analfabeti (“presidente, sarò breve e circonciso”) ricordino anche, per logica, i movimenti dei gatti: misteriosi e fatali. Un esempio tra i più recenti si è avuto l’altra mattina  in Senato con il Movimento 5 stelle, un partito che, in quanto a oratoria, non bisognerebbe neppure farlo uscire di casa. Ebbene, si votava la sfiducia al ministro Daniela Santanchè e a un certo punto prende la parola la senatrice Alessandra Maiorino, una simpatica donna vestita di bianco che ha tutta l’aria di sapere molte più cose di quante non ne capisca. Ella, dopo aver salutato il presidente, inizia a leggere da un foglietto: “Chi si candida in competizioni elettorali si impegna a non operare mai in conflitto d’interessi e a rassegnare le dimissioni in caso di vicende giudiziarie o di condotte incompatibili con l’incarico”. Pausa scenica. “Sapete cosa ho appena letto?”. Altra pausa scenica. “Ho letto il codice etico di Fratelli d’Italia. State tradendo quanto scritto nel vostro codice etico. Se foste coerenti sareste stati voi a chiedere alla vostra ministra di dimettersi!”.

 

Ora, un cittadino minimamente informato avrebbe assistito con perplessità a questa accusa d’incoerenza, intorno al codice etico di FdI, fatta da un partito, il M5s, che il suo codice etico lo ha praticamente cambiato e riscritto non si sa più quante volte in occasione di ogni avviso di garanzia o processo subìto da qualche suo importante dirigente (fuori di metafora: Virginia Raggi). In pratica  per evitare di dover espellere la Raggi, i grillini in questi ultimi anni hanno eliminato e riscritto interi paragrafi del loro codice etico. Che in effetti  è risultato inviolato. D’altra parte lo diceva anche Groucho Marx,  un punto di riferimento  dei cinque stelle: “Questo è il mio codice etico, ma se non vi piace ho anche quest’altro”. Ecco. Adesso il lettore si abbandonerà al sarcasmo. E invece si trattenga. I grillini sono innocenti. Anche la senatrice Maiorino lo è. Il fatto è che nessuno li ha mai avvertiti che prima di parlare, non solo nell’Aula del Senato, si usa ragionare con la testa. Questo loro, di loro sponte, non sono in grado di sospettarlo. Il bue che dice cornuto all’asino, ecco la morale di questa favola parlamentare, proprio misteriosa e fatale.

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  • Salvatore Merlo
  • Milano 1982, vicedirettore del Foglio. Cresciuto a Catania, liceo classico “Galileo” a Firenze, tre lauree a Siena e una parentesi universitaria in Inghilterra. Ho vinto alcuni dei principali premi giornalistici italiani, tra cui il Premiolino (2023) e il premio Biagio Agnes (2024) per la carta stampata. Giornalista parlamentare, responsabile del servizio politico e del sito web, lavoro al Foglio dal 2007. Ho scritto per Mondadori "Fummo giovani soltanto allora", la vita spericolata del giovane Indro Montanelli.