Matteo Salvini, al suo arrivo in Piazza Maffei, a Cervia, dove la Lega Romagna, come ogni anno, alla fine di luglio tiene la sua festa (Ansa) 

La festa a cervia

Salvini avvisa Meloni sulle Europee: "Meglio Le Pen di Macron, niente cordone sanitario intorno a noi"

Simone Canettieri

Il leader della Lega in versione moderata parla di ponti e mai di migranti. Sfotte Fratin per le lacrime con l'attivista del clima, ma alla fine avverte la leader dei conservatori sui nuovi equilibri della Ue

Non ha eco-ansia, non parla di migranti, cita l'amica Giorgia il giusto, ma alla fine ecco il Matteo Salvini che ti aspetti: il leader della Lega avvisa la premier, e capa dei Conservatori, che non potrà escluderlo dai giochi europei. Né a lui, né a Marine Le Pen, né agli amici dell'Afd. Niente cordone sanitario. Per il resto, è il nuovo Salvini. Attento a non ficcarsi nelle polemiche. "Sì, sono governista, e voglio governare tutti e cinque anni, non un giorno in meno. Anzi cinque più cinque come nella formula degli affitti". Salvini, intervistato alla festa della Lega a Cervia da Agnese Pini direttrice di Qn e Daniele Capezzone (futuro condirettore di Libero in tandem con Mario Sechi, capo ufficio stampa di Giorgia Meloni appena rientrato dagli Usa), ci ha preso gusto.

Il segretario-vicepremier arriva in bicicletta. Fa il giro tra le cucine, con tanto di foto con le cuoche, che non sono di Lenin, ma di Matteo. E non sognano di andare al governo. I cappelletti al sugo di carne costano dodici euro, ma pagare con il Pos è complicato, se non impossibile.

 Il vicepremier conferma con vanto il retroscena del Foglio sul pranzo con Massimiliano Fedriga. E aggiunge di avere ormai un rapporto stretto e quotidiano anche gli altri governatori, una volta frondisti.  

Dice di non voler fare polemiche, perché ha fatto un fioretto, ma alla fine se la prende con Roberto Saviano. Di sicuro, e qui non si scosta da Giorgia Meloni che cita il meno possibile, sul reddito di cittadinanza (che con il M5S varò) adesso dice: "E' giusto che chi può andare a lavorare lo faccia, e che non sia più mantenuto dagli italiani. Come fanno qui in Romagna, che si svegliano alle sei del mattino".

E comunque il "nuovo Salvini" che parla di ponti, dighe, ferrovie e metropolitane fa un po' strano. Niente vita spericolata. Prima la sicurezza stradale: se la prende con chi usa i monopattini, con chi armeggia con il cellulare mentre è alla guida, per non parlare di chi beve e si droga prima di mettersi al volante.

Sul clima ci pensa Capezzone che lo provoca. E lui risponde: "Sì, in estate fa caldo e a chi dice che moriremo tutti rispondo con Troisi: mo' me lo segno". Sembra chiaro come Salvini sembri più moderato, per postura e convenienza, di chi lo sta intervistando. Sul Pnrr non risponde dritto, sul cambiamento climatico parla del Ponte sullo Stretto. Se non esistono più le stagioni, non c'è più il Capitano di una volta. E' il populista temperato, o forse moderato. "Viva l'ambiente, ma prima viva l'uomo e la donna. E comunque io cerco di piangere il prima possibile", dice a proposito delle lacrime di una ragazza di 26 anni, Giorgia, che poi hanno commosso il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin. Non parla di migranti, dimenticati. Ma di alberi malati, nutrie, manutenzioni del territorio. "Abusare del termine negazionismo, a proposito dell'ambiente, non rende onore e giustizia alle vittime dell'olocausto: bisogna togliere tutti gli alberi dai greti dei fiumi altrimenti è un casino. Non è che comprando auto elettriche cinesi blocchi la crisi ambientale".

Sull'Europa, la grande sfida del prossimo anno, dice che non lascerebbe mai Marine Le Pen per un'alleanza con Emmanuel Macron: "No ai veti al primo partito partito in Francia, il primo austriaco e il secondo tedesco". Seguiranno i selfie, in questa festa ristretta rispetto alle passate edizioni.

  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.