L'intervista

Gasparri (Forza Italia): "De Angelis si deve dimettere, è stato chiamato in Regione per fare altro"

Simone Canettieri

Il vicepresidente del Senato e big azzurro: "Bisogna tenere conto dei principi di opportunità ed evitare l'effetto euforia da gita scolastica"

Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato e big di Forza Italia con un lungo passato nella destra italiana, dice al Foglio che Marcello De Angelis si deve dimettere. 

Perché senatore?

"Se io la ingaggio  per fare un mestiere si deve attenere a quel mestiere. Se vuoi fare altro fai altro: su giornali, social  e politica. Senza causare conseguenze alla istituzione per cui devi fare altro".

Quindi dice che De Angelis con il suo post sulla strage di Bologna ha recato un danno alla Regione lazio per la quale si occupa di comunicazione istituzionale?

"Ognuno di noi nella sua attività deve tenere contro di principi di opportunità che fissano dei paletti. Un esempio Fassino: avrà detto cose giuste, ma ha sbagliato e fatto danni. Contesto molto diverso ma eclatante".

Oggi pomeriggio il governatore del Lazio   e De Angelis si vedranno per prendere una decisione. Rocca ha confessato che Meloni non è contenta di questa storia: come finirà secondo lei?

"Immagino che Marcello capisca la situazione e che si dimetterà"

Ma perché ora che la destra è al governo, lei che viene da quel mondo e che la conosce bene, rimane ancora impigliata nel passato? 

"Devono evitare tutti l’effetto euforia da gita scolastica. Anche se si ha ragione bisogna avere ragionevolezza"

Qual è la sua idea sulla strage di Bologna?

"Anche io penso che su Bologna servano altri accertamenti e lo dico e l’ho detto avendo letto atti un tempo desecretati nel mio ruolo di parlamentare. Ma premetto che allo stato ci sono sentenze definitive e cerco di dire cose anche sgradite ma con ragionevolezza e senza toni e modi che finirebbero per coinvolgere istituzioni o realtà delle quali faccio parte. Senza dimenticare che Mambro è Fioravanti hanno ucciso decine di persone in altre vicende diverse dalla tragedia di Bologna, essendo nonostante questo liberi da anni. In base alle leggi, ovviamente. Non amo questi soggetti benché pensi che la vicenda palestinese è molto seria per Ustica e Bologna".

 

 

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  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.